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Ancona: Interrati i resti emersi presso la casa del Capitano. Verranno valorizzati in “post”

2' di lettura 21/04/2023 - Dal terreno erano emersi i resti di alcuni magazzini e strutture di varie età (dal medioevo fino al periodo post bellico). L'archeologo Stefano Finocchi "Le strutture riconosciute anche grazie al Catasto gregoriano. Le racconteremo con ricostruzioni virtuali grazie ai rilievi"

Hanno attirato l’attenzione di molti cittadini i resti emersi dagli scavi nei pressi della Casa del Capitano, nel cuore del porto antico, dove si sta realizzando una Piazza e una riqualificazione dell’area ( Qui l'articolo). Resti di mura che come sempre avevano suscitato la curiosità e la fantasia dei passanti, tanto da lasciare qualcuno deluso nel vedere i resti venire ricoperti nuovamente come accaduto nei giorni scorsi.

A spiegare il perché della scelta il responsabile dell’Area archeologica per le province di Ancona e Pesaro e Urbino, il dott. Stefano Finocchi: «Non è sempre possibile valorizzare tutto- ha spiegato a Vivere Ancona l’archeologo in merito alle strutture emerse- Il rischio nel lasciare le strutture a vista è quello di creare un ricettacolo di immondizia e sporco. Anche la soluzione di coprire con “vetri” l’area ha dei contro. Si rischia infatti di creare un ambiente in cui si vengono a formare vegetazione infestate e muschi a causa dell’umidità. Occorre fare delle scelte. Interrare nuovamente le strutture rappresenta il miglior modo di conservarle».

Un’operazione che è stata preceduta da un attento studio: «Sono stati eseguiti rilievi in fotogrammetria, da terra e con il drone per avere una riproduzione virtuale di tutta l’area- continua il dottor Finocchi- Sono state realizzate anche analisi e confronti stratigrafici, che hanno permesso di individuare nei lacerti trovati le fondamenta di diverse strutture realizzate dal X secolo al 1800 ed anche reperti post bellici. Di molte delle strutture siamo riusciti a trovare traccia nel Catasto Gregoriano, che raffigurava in quell’area alcuni magazzini ed abitazioni che insistevano a loro volta su strutture precedenti».

Le conoscenze acquisite con lo scavo non verranno dunque perse, ma restituite “in post”: «Sarebbe stato difficile raccontare il sito lasciando a vista le strutture ritrovate. Si potrà però valorizzare quanto emerso con ricostruzioni, possibili grazie ai dati raccolti. Una scelta compiuta anche per permettere di valorizzare al meglio la Casa del Capitano. È giusto che questa struttura del XIII secolo rappresenti il fulcro di questa area».


   

di  Filippo Alfieri
redazione@vivereancona.it







Questo è un articolo pubblicato il 21-04-2023 alle 19:30 sul giornale del 22 aprile 2023 - 160 letture

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