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Civitanova: Ex Ceccotti, l'opposizione chiama a raccolta i commercianti: "al lavoro per dar loro voce con le osservazioni

6' di lettura 30/03/2023 - «Cerchiamo di fare ciò che non ha fatto l’amministrazione». L’opposizione affila le armi per cercare almeno di migliorare un piano, quello per l’area ex Ceccotti, che ha lasciato molti dubbi. Futuro in Comune, Pd, Movimento 5 Stelle, SiAmo Civitanova e La nuova città hanno incontrato oggi pomeriggio alla Romana i commercianti del centro con un obiettivo: far partire un tavolo comune di ascolto per produrre delle osservazioni al progetto approvato lunedì sera in consiglio comunale.

Dalla pubblicazione dello stesso in albo pretorio, infatti, partirà il conteggio dei 60 giorni entro i quali si potranno presentare osservazioni sul progetto, per cui oggi le forze politiche hanno illustrato più in dettaglio tavole e relazioni ai commercianti presenti (una decina in tutto, con rappresentanze delle associazioni Centriamo, Confartigianato e albergatori) in modo da produrre qualcosa di concreto nelle prossime settimane, idealmente dopo le festività pasquali.

Da consiglieri comunali e militanti politici vari non è emersa nessuna novità, se non la riconferma delle posizioni già espresse nei giorni scorsi, prima, durante e dopo il consiglio comunale di lunedì sera. «Ci hanno messo cinque anni a scrivere sotto dettatura – tuona l’ex sindaco Tommaso Corvatta, affiancato da Nicola Lelli, che il suo di piano per l’ex Ceccotti se lo vide cassare dalla prima amministrazione Ciarapica a inizio 2018 – siamo di fronte ad un piano che premia oltremodo la speculazione insediando nell’area tanto commerciale e residenziale, giustificando l’interesse pubblico con qualche fazzoletto di verde con funzione cosmetica, parcheggi improbabili e la fornace che anche ammesso che venga poi veramente ristrutturata, senza una idea del suo futuro sarebbe solo un monumento ostaggio di un’area avulsa dal tessuto e dalla storia cittadina. L’uscita estemporanea dell’assessore Belletti di rendere la fornace centro di aggregazione giovanile, non può essere considerata un progetto, ma solo una boutade ad effetto: manca infatti qualsiasi accenno a ciò nella variante ne la prevista la necessaria pianificazione per una idea del genere. L’interesse di tutti i civitanovesi è che questo piano venga bocciato».

Francesco Micucci, che di Corvatta fu assessore all’urbanistica, batte di nuovo sul tema dello scarso impatto dell’anima pubblica all’interno del progetto. «Eravamo partiti con Tommaso, all’epoca, sentendo i cittadini, presentando un questionario, organizzando incontri pubblici e pure una mostra fotografica per capire cosa la cittadinanza si aspettasse per quell’area, l’ultima grande zona libera della città – dice il capogruppo Pd – arrivammo alla prima approvazione nella primavera 2017, con il cambio di amministrazione qualche mese dopo la giunta Ciarapica spazzò via tutto. Ora non pretendo certo che si fosse ripresa la nostra idea, ma almeno riprendere le sollecitazioni che emersero all’epoca o fare nuovi incontri, sentire in qualche modo la città. E invece niente. Si è data priorità agli interessi dei privati. Per questo proviamo noi allora a metterci a disposizione dei cittadini che vogliono far sentire la loro voce, ci sono ancora tanti passaggi prima di arrivare alla fine dell’iter, lo spazio per incidere c’è».

Tanto più, rimarcano tutti, che il progetto non è sembrato essere stato accolto tra squilli di trombe in maggioranza, nonostante l’assessore all’urbanistica Roberta Belletti abbia parlato di “giornata storica” per la città. «E’ abbastanza strano che nessun consigliere comunale ha preso la parola in una serata definita storica – pungola Lavinia Bianchi, consigliera di SiAmo Civitanova – soltanto Troiani ha fatto la dichiarazione di voto a nome di Vince Civitanova, scavalcando ancora una volta il ruolo di presidente del consiglio che dovrebbe essere super partes. Come mai questi silenzi?». Silenzi che, secondo Silvia Squadroni, vengono da più lontano. «Il progetto è lo stesso che arrivò in consiglio ad aprile 2022, con la maggioranza che disertò la seduta in massa – evidenzia l’ex candidata sindaco – cosa è cambiato da allora ad oggi? È chiaro che l’amministrazione ha il ruolo di dover fare sintesi, ma avendo prima sentito tutte le parti in causa. Qua cittadini e commercianti sono stati convocati per un incontro il giovedì sera con la proposta che doveva essere votata in consiglio comunale quattro giorni dopo».

L’ex deputata pentastellata Mirella Emiliozzi sottolinea come il piano per l’ex Ceccotti denoti una mancanza di visione complessiva dello sviluppo cittadino. «Civitanova è diventata la città di riferimento delle Marche del sud e pensiamo di realizzare un quartiere nuovo senza un collegamento col mare e col centro a parte il sottopasso ferroviario? – si chiede l’esponente dei 5 Stelle – da questa città tutti si aspettano tanto e questa amministrazione che fa? Solo idee spot, in cui non si vede una prospettiva di ampio respiro».

Continuano a restare fuori da questo fronte unitario trasversale, pur condividendone sostanzialmente le posizioni, sia l’ex candidata sindaco del centrosinistra Mirella Paglialunga e che la lista Ascoltiamo la città, con quest’ultima, singolarmente, a produrre una comunicazione riguardante proprio l’ex Ceccotti proprio mentre andava in scena l’incontro alla Romana. «Si sperava in una pianificazione che avesse consentito ad un’area che si trova in una posizione strategica, un collegamento diretto con il centro, in modo da diventare un valore aggiunto per tutta la città in termini di parcheggi, servizi turistici, verde pubblico, e invece le nuove realizzazioni, peraltro non rispondenti alle attese, rimarranno isolate e poco accessibili proprio lato est, verso il mare, con un unico ingresso pedonale, ove è l’attuale sottopasso della stazione – sottolinea Letizia Murri, consigliera comunale di Ascoltiamo la città – nel contempo, è prevista la realizzazione di ben due aree commerciali, di cui una lato ovest, a ridosso della strada statale, di 11.000 metri quadra circa, e di un terminal bus, con sbocco viario su una rotatoria che sarà all’uopo realizzata e che andrà ad urtare pesantemente con la già caotica e complicata situazione del traffico di quell’area. Era proprio necessario un terminal bus in quella zona? Soprattutto, era necessaria una superficie commerciale di quella cubatura, definita di media struttura? Nello studio trasportistico allegato al progetto si legge che, quale strumento di mitigazione del traffico è prevista, tra l’altro, una strada di collegamento in funzione di bypass, dalla predetta rotatoria verso la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, con sbocco su via Seneca, via Orazio e, quindi, su via D’Annunzio. Praticamente, per tentare di deflazionare un eccesso di traffico che sarà procurato da opere superflue ed impattanti, si pensa di risolvere congestionando una zona che si trova dentro il Parco del Castellaro, in cui insistono la nuova chiesa di San Marone, l’Oratorio dei Salesiani, l’ingresso della pista ciclabile e la scuola di Via Tacito. I problemi del traffico civitanovese, e quindi anche la congestione della Statale, è ora che vengano affrontati con proposte strutturate ed efficaci, evitando di andare ad aggravare situazioni mai risolte con progettualità insensate».

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Questo è un articolo pubblicato il 30-03-2023 alle 19:24 sul giornale del 31 marzo 2023 - 102 letture

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