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Fano: Aumenta la tassa di soggiorno, gli operatori turistici non ci stanno: “Decisione presa senza di noi, almeno si aspetti il 2024”

2' di lettura 04/02/2023 - Tempi e modi sbagliati. È quanto contesta Confturismo in merito alla recente decisione, da parte dell’amministrazione comunale fanese, di ritoccare le vecchie tariffe relative alla tassa di soggiorno. Una manovra che gli operatori del turismo considerano fuori tempo, stabilita anche senza un vero confronto.

La permanenza sarà leggermente più esosa per coloro che hanno già prenotato le loro vacanze nella Città della Fortuna, e la card che verrà loro distribuita – novità attraverso la quale si usufruirà di diversi servizi tra cui visite guidate gratuite – non basta a indorare la pillola. Così la pensa Confturismo, in totale disaccordo con quanto annunciato dall’assessore Etienn Lucarelli, ovvero un aumento della tassa di soggiorno a partire da maggio (qui le nuove tariffe).

“L’incontro ha visto coinvolto soltanto il tavolo economico – ha rimarcato Luciano Cecchini a nome degli albergatori -, lasciando fuori i bed & breakfast, che a Fano sono tantissimi, e tutti coloro che danno ospitalità ai turisti. Dopo tre anni terribili tra pandemia e caro-bollette, aumentare la tassa di soggiorno a ridosso della nuova stagione è senza dubbio una cosa negativa”.

Come rimediare, dunque? Confturismo non ha dubbi: lasciare invariate le vecchie tariffe e riparlarne a ottobre – tutti insieme – per rendere effettivo un eventuale aumento non prima del 2024.

Criticata anche la nuova card, considerata una scelta buona soltanto per le grandi città d’arte come Firenze e Parma. “Da noi la gente viene per il mare, per il mercato e per fare qualche escursione nei dintorni, da Urbino a Gradara, così come alle Grotte di Frasassi”, ha evidenziato Gabriele Borgogelli dei campeggiatori insieme ad Amedeo Tarsi. In sostanza, la card viene vista come una scelta potenzialmente vincente soltanto a fronte di un patrimonio artistico e culturale ancora più ricco di quello fanese. Il rischio, per Confturismo, è che si riveli un flop, come d'altronde è già successo anche in località vicine.

Critiche anche sulle condizioni in cui versano litorale e strutture. “Prima di chiedere bisogna dare”, hanno commentato, puntando il dito contro l’annoso problema delle scogliere e verso il restyling del litorale ancora da eseguire. Sarebbe inoltre apprezzata l’installazione di bagni pubblici in centro storico. Iniziative urgenti che per cui si dovrebbe attingere proprio dagli incassi derivanti dalla tassa di soggiorno. Non da meno il contrasto all’abusivismo, vera bestia nera per gli operatori del turismo – oltre che problema effettivo in termini di pubblica sicurezza -, per la quale si richiedono molti più controlli, soprattutto tra i camperisti nei parcheggi non attrezzati e tra le case-vacanza. A margine della conferenza stampa Cecchini ha poi tentato di smorzare i toni. “Nonostante questo – ha detto – non vogliamo rompere il filo con l’amministrazione, con cui abbiamo sempre avuto degli ottimi rapporti”.








Questo è un articolo pubblicato il 05-02-2023 alle 15:42 sul giornale del 06 febbraio 2023 - 80 letture

In questo articolo si parla di cronaca, fano, tassa di soggiorno, confturismo, articolo, Simone Celli

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