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Il sogno di Alice Pagliarini: “Sono cresciuta nei campi d’atletica, voglio essere sempre più competitiva”

3' di lettura 28/01/2023 - Vivere Senigallia prosegue gli incontri con i protagonisti del mondo sportivo. Questa volta abbiamo incontrato Alice Pagliarini, giovane sprinter dell’Atletica Fano Techferm (classe 2006), figlia d’arte sia da madre che padre. La scorsa settimana è diventata la under 18 italiana più veloce di sempre sui 60 metri, oltre che aver già ottenuto ottimi risultati. Ci racconta la sua storia e le sue ambizioni.

Foto di Leonardo Sanna/Fidal Marche

Quando e come nasce la tua passione per l’atletica?

È nata alla scuola media quando la mia professoressa di educazione fisica mi ha fatto partecipare alle gare studentesche e ho vinto.

Qual è l’episodio più bello della tua ancora giovane carriera che ricordi con maggior piacere e ti piacerebbe raccontarci?

Sicuramente la conquista della medaglia d'oro sui 100mt ai Giochi Olimpici Giovanili Europei (EYOF) a BanskaBystrica. Salire sul podio con l'inno d'Italia è un'emozione unica.

Nonostante la tua giovane età hai già ottenuto numerosi titoli, su tutti la medaglia d’oro a Banska Bystrica, in Slovacchia, nel Festival olimpico della gioventù dello scorso anno vincendo i 100 metri femminili, risultato che ti ha consacrato come prima in Europa nella fascia d’età 2006/07 e la terza al mondo: come hai vissuto la gara e quanta e la voglia di migliorarsi ancora dopo questo risultato?

È stata un emozione molto forte perché sono arrivata lì come favorita e il mio unico obiettivo era quello di vincere la gara. L'essere riuscita a raggiungerlo, anche con un ottimo tempo, mi ha reso molto soddisfatta di me stessa ed ha sicuramente aumentato ancora di più la voglia di migliorarsi. Quest'anno parteciperò ancora e l'obiettivo è quello di ripetere la vittoria, magari con un altro buon tempo.

Sei componente di una famiglia di sportivi (e anche doppia figlia d’arte): tuo padre Andrea, che oltretutto è anche il tuo coach, già tecnico delle Fiamme Gialle, tua madre, l’ex velocista Mita Delia e anche tuo fratello Francesco che sta ottenendo ottimi risultati sempre nella disciplina dell’atletica, pensi che questa componente, nel tuo caso, abbia in qualche modo condizionato positivamente il tuo percorso di crescita come atleta e persona, oppure questo fattore è stato per te indifferente?

Io sono cresciuta nei campi d'atletica perché mio padre allenava e mia mamma ancora gareggiava, perciò è qualcosa che è stato sempre presente nella mia vita. Questo però non ha mai condizionato la mia scelta di intraprendere questo percorso perché, inizialmente, l'atletica non mi interessa, anzi, volevo fare danza. Come ho spiegato nella prima domanda alla fine è stato per caso.

Lo scorso ottobre sei stata premiata a Senigallia, insieme ad altri studenti marchigiani, tra i migliori ‘’atleti-studenti’’, molto spesso il connubio tra sport e studio è una tematica che ha suscitato numerosi dibattiti e pensieri. A tuo avviso uno studente che vorrebbe svolgere e mantenere una attività sportiva ad alto livello, può conciliare il suo percorso di studi in maniera regolare?

Sì, basta solo organizzarsi.

Obiettivi e ambizioni per il futuro?

Il primo obiettivo, per il momento il più importante, è quello di essere arruolata in un gruppo militare. Poi ovviamente continuare ad abbassare i miei tempi per poter viaggiare in più luoghi possibili per il mondo per le gare.








Questa è un'intervista pubblicata il 28-01-2023 alle 10:27 sul giornale del 30 gennaio 2023 - 306 letture

In questo articolo si parla di sport, intervista, edoardo diamantini

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