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Pesaro: CNA Pesaro-Urbino, termina un altro anno difficile per l’economia

5' di lettura 30/12/2022 - Nella mattinata di venerdì, presso il Cantiere Rossini a Pesaro, si è svolta la conferenza di fine anno della CNA Pesaro-Urbino.

II 2022 ha fatto registrare ancora una perdita pesante di imprese nella provincia. Ma se la nuda lettura dei numeri del Centro Studi CNA sui dati InfoCamere e Movimprese della Camera di Commercio Marche relativi anche al saldo con la nascita di nuove imprese, volge ancora verso il segno meno, c’è da registrare un fatto positivo. Tutte quelle imprese del territorio che hanno saputo resistere ai colpi durissimi delle crisi di questi anni si sono fortificate. Per molte di loro addirittura si registrano aumenti significativi in relazione ai fatturati e agli scambi internazionali. Una ripresa tradotta anche nei numeri durante il primo semestre del 2021 e che avevano illuso tutti. In provincia la differenza tra iscrizioni di nuove imprese e cessazioni nei primi undici mesi dell'anno (periodo di riferimento per confrontare i dati 2022 disponibili alla data di redazione di questa nota con gli anni precedenti), è decisamente negativa (-669) e più ampia rispetto ad ognuno dei periodi precedenti (i primi undici mesi per 2019, 2020 e 2021).

Alla conferenza era presente Michele Matteucci, Presidente Provinciale, che ha parlato così: “Le misure stanziate dal Governo con la legge di bilancio vanno bene ma coprono un arco temporale troppo breve. Occorre affiancare agli strumenti emergenziali anche "interventi strategici" per consentire alle piccole imprese di partecipare al percorso della transizione energetica". Prosegue Matteucci: "Chiediamo al Governo un significativo impegno a favore dell'autoproduzione valorizzando il patrimonio di immobili produttivi".

LA PROPOSTA - CNA propone l'introduzione di agevolazioni fiscali mutuando il meccanismo del credito d'imposta al 50% già previsto per l’edilizia residenziale. Inoltre chiede di estendere anche ai comuni sopra i 5mila abitanti la possibilità di accedere alle risorse previste nel PNRR per dare impulso alle CER (Comunità energetiche rinnovabili) e prevedere una quota di riserva alle piccole imprese nell'ambito delle aste per l'acqusizione di gas ed elettricità a prezzi calmierati.

“Ora lo sguardo deve essere rivolto al nuovo anno che potrebbe veder consolidare ulteriormente il sistema produttivo italiano e quello della nostra regione soprattutto se si giungerà ad una fine del conflitto tra Russia e Ucraina e delle altre tensioni internazionali - dice Moreno Bordoni se verranno individuate misure di natura strutturale per far fronte ai costi e all'approvigionamento dell'energia; se si prorogheranno le misure di incentivazione fiscale e dei bonus energetici; se si ridurrà il costo del lavoro e la tassazione sulle imprese, se si spenderanno tutte le risorse previste dal PNRR e si realizzeranno i progetti e le opere previste sui vari assi. Serve inoltre una drastica riduzione della burocrazia. A tutti i livelli. Fare impresa non deve diventare una estenuante corsa ad ostacoli per i nostri imprenditori che chiedono solo di poter fare il loro lavoro”.

"Un altro tema importante è quello delle infrastrutture e dei collegamenti che vede la nostra regione, ma soprattutto la provincia di Pesaro e Urbino, tra le più penalizzate del centro Italia - prosegue Bordoni -. Con la Regione Marche e con le altre istituzioni locali, la CNA continuerà, e lo farà ancor più forte di prima, quella politica del confronto propositivo che l'ha sempre contraddistinta: ovvero accanto alle richieste e alle cose da fare ci sarà sempre una proposta su come farle". Alla conferenza erano presenti anche alcuni rappresentanti della politica locale come Daniele Vimini (vice sindaco di Pesaro) , Andrea Biancani (vicepresidente del Consiglio Regionale) e Nicola Baiocchi (consigliere regional).

I DATI SUL LAVORO - Secondo l'ultimo bollettino mensile dell’Osservatorio Excelsior a dicembre 2022 si registrano ancora effetti positivi con una crescita delle previsioni di nuovi inserimenti lavorativi sia nelle manifatture e costruzioni (“industria”: +15,8%) sia nelle imprese di servizio (+5,6%). La quota delle imprese che prevede assunzioni sale leggermente (da 8% a 11%); tuttavia, permangono elevate e in crescita le quote di imprese che prevedono difficoltà a trovare i profili lavorativi desiderati (52%) e rimane bassa e in calo la quota delle imprese con entrate previste "stabili" (26%). Cresce la quota delle assunzioni previste che interesseranno giovani sotto i 30 anni (da 27% a 30%). Le previsioni di nuovi inserimenti lavorativi per il trimestre dicembre 2022 - febbraio 2023, tuttavia, scontano un deciso rallentamento dell'economia provinciale: calano le entrate previste (-8,6%) a causa del forte calo atteso di nuovi ingressi al lavoro atteso per manfatture e costruzioni (-14,7%). Tra i principali settori della provincia, dicembre registra una crescita generalizzata degli ingressi di alloggio e ristorazione (servizi turistici: +31,6%) mentre sono attesi in deciso calo gli ingressi al lavoro dei settori della meccanica elettronica (-31,6%) . Tengono i servizi alle persone, calano gli ingressi previsti nel commercio.

I DATI SULL’EXPORT - Nella provincia il 2022 si delinea, nei dati Istat relativi ai primi nove mesi, come un anno decisamente favorevole per l'andamento dell'export, che cresce di quasi il 19% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’export dell'intera regione cresce ancora più decisamente (+23,1%), anche se se si considera il dato marchigiano al netto dell'export farmaceutico. L'aumento dell'export complessivo regionale, infatti, è molto più elevato e sfiora il +90% ponendo le Marche in testa a tutte le regioni italiane. Ma si tratta dell'effetto della forte crescita dell'export farmaceutico legato all'attività di una nota impresa multinazionale operante nella provincia di Ascoli Piceno.






Questo è un articolo pubblicato il 30-12-2022 alle 12:57 sul giornale del 31 dicembre 2022 - 172 letture

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