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Fermo: I dati Istat a tutto settembre confermano il rimbalzo nel settore del cappello. Ferme restando le tante criticità che ancora permangono

3' di lettura 29/12/2022 - " Dopo aver registrato davvero un rientro alla “normalità” nella domanda a livello internazionale ci auguriamo di non dover affrontare nuove ondate pandemiche, come invece sta ancora avvenendo in Cina, quantomeno non nei termini e nelle dimensioni che abbiamo dovuto subire nelle stagioni precedenti”- commenta il presidente nazionale di settore Paolo Marzialetti.

“ Il Settore Cappello in Italia ha registrato anche nei primi nove mesi del 2022, pur in presenza ancora degli effetti collaterali delle nuove sanzioni e restrizioni dovute all'inaspettata guerra Russo-Ucraina, la conferma del cosiddetto "rimbalzo" produttivo, quantomeno per il Comparto del Lusso ma anche in tutte le tipologie di prodotto, inclusi i Cappelli di Paglia, che però stanno ancora facendo i conti con la carenza e la scarsità delle materie prime, oltre ad aver affrontato lo sconsiderato aumento dei prezzi delle stesse quale diretta conseguenza anche degli effetti inflattivi, le cui dinamiche vanno attentamente monitorate ed assecondate al fine di verificare se il dato possa divenire davvero strutturale”.

Questo è quanto evidenziato dalle Stime Federazione Italiana Industriali dei TessiliVari e del Cappello su dati ISTAT e reso noto Dal Presidente Nazionale Settore Cappello e Vicepresidente Federazione Italiana TessiliVari Paolo Marzialetti.

Nel suo complesso Il Comparto del Cappello a livello nazionale anche nei primi nove mesi del 2022 presenta dunque, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un aumento per quanto riguarda i Berretti sia delle Esportazioni (305,2 milioni di euro, +32,8% sul 2021, +106% rispetto al 2020, +82,1% anche verso il 2019 vale a dire prima della Pandemia), che delle Importazioni (181,6 milioni di euro, +61,5% rispetto al 2021, +106,2% sul 2020, +72,4% anche nei confronti del 2019, dunque pre-Covid).
Stessa tendenza anche per i Cappelli di Paglia, che avendo già invertito la rotta dal primo trimestre di quest'anno, persistono nel registrare un aumento sia delle Esportazioni (19,4 milioni di euro, +32,4% sul 2021, +24,4,% rispetto al 2020, ma tornano ancorché marginalmente in territorio negativo, -0,3% sul 2019, dopo che per la prima volta anche questa tipologia di prodotto era tornata in territorio positivo, +12,9% addirittura anche sul 2019, nel trimestre precedente) che delle . Importazioni (12,5 milioni di euro, +149% sul 2021, +100,9% rispetto al 2020, +38,1% anche nei confronti del 2019, dunque prima della Pandemia).

“Ora, dopo aver registrato davvero un rientro alla “normalità” nella domanda a livello internazionale- commenta Marzialetti- resta ancora forte per noi la preoccupazione e l'incertezza derivanti dalle conseguenti alle sanzioni e restrizioni dovute al conflitto bellico in corso, che si sommano all'aumento generalizzato (in media del 30/40%) ed alla grande difficoltà nel reperimento delle materie prime, oltre a quella dei costi per gas ed energia elettrica, i cui prezzi seppure calmierati, restano pur sempre quantomeno triplicati. E confidiamo non ci siamo più minacce per nuove ondate pandemiche, come invece sta ancora avvenendo in Cina, quantomeno non nei termini e nelle dimensioni che abbiamo dovuto subire nelle stagioni precedenti”.


   

di Marina Vita

fermo@vivere.it





Questo è un articolo pubblicato il 29-12-2022 alle 12:26 sul giornale del 30 dicembre 2022 - 78 letture

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