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Ancona: Il “trasloco” è eccezionale, spostato un prezioso sarcofago romano al MAN Marche

3' di lettura 22/12/2022 - Spettacolari le manovre per trasportare il prezioso sarcofago romano nella sua nuova postazione di rilievo nella sezione romana del Museo Archeologico che verrà inaugurata nel 2023

Impossibile non trattenere il fiato guardando il prezioso monolito in marmo finemente scolpito essere sollevato dal montacarichi, dopo aver attraversato quasi 2000 anni di storia.

È successo al Museo Archeologico Nazionale delle Marche (MAN Marche), dove il sarcofago romano è stato spostato dalla sua sede, finora all’ingresso del museo, sito in Palazzo Ferretti, per raggiungere la sua nuova postazione, nello stesso palazzo, ma in un’ala diversa. Qui il sarcofago avrà un ruolo di prestigio, all’interno della magnifica sezione romana che verrà inaugurata nel 2023.

«Questo sarcofago è straordinario, soprattutto dal punto di vista della decorazione. Verrà esposto in una sala dove la visuale sarà ottimale, per valorizzarlo all’interno di un percorso sulla archeologia romana nelle Marche» spiega l’archeologa Nicoletta Frapiccini, curatrice del progetto scientifico della sezione romana del Man Marche. Una vera sfida spostare un reperto di grandezza e peso così elevati, ma al contempo di estrema fragilità, dovuta alle figure scolpite in alto rilievo, ossia particolarmente “sporgenti” rispetto allo sfondo dell’unico blocco di marmo da cui il sarcofago è stato scolpito. Un’opera che testimonia una maestria unica, ma che comporta anche la fragilità delle figure.

LO SPOSTAMENTO

Allo spostamento del sarcofago ha partecipato un gruppo di lavoro, in cui ognuno ha assicurato lo svolgimento di un piano accuratamente orchestrato: «Si è deciso di far passare il sarcofago dalla strada anziché lungo i corridoi del museo, per evitare alcuni gradini e alcuni angoli troppo stretti- continua la dottoressa Frapiccini – una volta in strada è stato caricato sul un furgone. Questo per scongiurare che le vibrazioni che si sarebbero avute con altri mezzi a causa del sanpietrino della strada, potessero rovinare le figure scolpite. Poi il reperto è stato introdotto in un accesso secondario di Palazzo Ferretti che consentiva di raggiungere facilmente la nuova postazione».

IL SARCOFAGO

Avrà quindi una postazione di onore il sarcofago romano, datato tra il 150 e 160 d.C. e realizzato nella città di Roma dove venne ritrovato presumibilmente nel 1400 circa per finire poi nella collezione del Museo Nazionale Romano. Fu il direttore e soprintende del Museo Archeologico delle Marche negli anni ’20 a farlo arrivare ad Ancona, nell’allora sede del Convento di San Francesco alle Scale, per accrescere la collezione romana, all’epoca non così ricca, del suo museo.

«Il sarcofago è l’unico reperto non proveniente dal territorio della collezione del MAN Marche, anche se ormai è legato alla storia del museo stesso- illustra la dottoressa Frapiccini- Sul fronte sono rappresentate le scene del mito di Medea secondo Euripide. Si vede Creusa che indossando le vesti stregate donate da Medea, avvolta dalle fiamme, con il Padre che cerca in vano di salvarla. Una scena così particolare veniva raffigurata perché i miti tragici erano i prediletti per la raffigurazione su un sarcofago, in relazione alla funzione funeraria del soggetto. Ma al contempo è anche scolpita Medea che fugge con i figli dopo averli uccisi nel carro del sole. Una raffigurazione sì tragica, ma anche con un valore di superamento della morte e viaggio nell’aldilà».

UN GIOCO DI SQUADRA

A collaborare allo speciale “trasloco” una vera equipe. Delle operazioni è stata incaricata una ditta specializzata nello spostamento di opere d’arte, che ha inviato ad Ancona 5 tecnici specializzati. A collaborare alla creazione del piano e supervisionare le operazioni la funzionaria restauratrice della Direzione Regionale Musei marche dottoressa Manuela Faieta. Coinvolti nelle operazioni dello spostamento del sarcofago anche l’archeologa Amanda Zanone, il geometra Francesco Murdica e il dottor Diego Voltolini, direttore del Man Marche. A partecipare alle delicate operazioni anche il personale di vigilanza del MAN Marche.


di  Filippo Alfieri
redazione@vivereancona.it











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