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Confindustria in assemblea su sicurezza e territorio: "Servono prevenzione, risorse e interventi tempestivi"

4' di lettura 15/11/2022 - "Mai più". Questo il monito scelto come tema centrale dell'assemblea di Confindustria Ancona che si è tenuta martedì al teatro La Fenice di Senigallia. Una location non casuale per parlare di sicurezza e territorio, perchè tra le più colpite dalla drammatica alluvione del 15 settembre scorso.

“Vogliamo tenere viva l'attenzione su una situazione non più sostenibile -ha esordito il sindaco Massimo Olivetti nel suo intervento, ricordando la pericolosità del fiume Misa che attraversa la città e si restringe alla foce. ”Qualsiasi quantità d'acqua diventa dunque pericolosa -ha detto- occorre superare le divisioni e le polemiche per ridurre il rischio idrogeologico e riprogettare la città. Alle autorità regionali e nazionali chiediamo di arrivare quanto prima ad un sistema di allertamento per la popolazione e per le imprese, un sistema serio, efficace, che consenta alle persone di dormire".

“Non so se si possa dire mai più ma i Comuni hanno dato una risposta unitaria, di sistema, capace di affrontare l'emergenza dell'alluvione -ha aggiunto il prefetto di Ancona Darco Pellos- Ora occorre superare le divisioni, i conflitti, le piccolezze, dobbiamo renderci conto che o ci salviamo tutti o non si salva nessuno. Non ci deve essere una parte, un partito, un sindacato che punti a prevalere, ma l'intero sistema Paese. Serve un patto per il territorio che dia risposte".

“'Mai più' non è un grido di dolore né di rabbia, ma più semplicemente un fermo proposito -ha detto il presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini- Noi siamo qui oggi per capire tutti insieme come ripartire e come evitare che eventi del genere possano ripetersi e causare nuove devastazioni che sarebbero inaccettabili. Siamo qui per parlare di prevenzione, per ribadire la necessità di destinare risorse alle infrastrutture necessarie alla sistemazione dei fiumi, degli edifici e del territorio in generale, senza limitarci a ragionare semplicisticamente sul come riparare i danni. Siamo una regione fragile e i recenti eventi (riferendosi anche al terremoto) ce lo hanno ricordato. La prevenzione non è più procrastinabile non è più procrastinabile, non possiamo continuare ad affidarci solo alla buona sorte ma, al contrario, dobbiamo utilizzare al meglio le risorse del Pnrr. Genereranno, è vero, un debito che i nostri figli e nipoti dovranno rimborsare. Ma proprio per questo non disperdiamoli in rivoli inutili ed iniziative di facciata. Piuttosto, utilizziamoli, prioritariamente, alla messa in sicurezza del nostro territorio”.

E di PNRR ha parlato anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nel suo messaggio di saluto all'assemblea. “Quasi 70 miliardi di euro del Pnrr sono stati stanziati per la tutela dell'ambiente, mentre sono circa 8 miliardi quelli destinati al contrasto al dissesto idrogeologico, un capitolo cruciale per il Paese, come dimostrato da quanto avvenuto sul vostro territorio solo due mesi fa – ha scritto il Ministro - serve un patto tra istituzioni, cittadini e imprese, che passi attraverso gli enti locali, così come di un difensore civico delle imprese in seno al Ministero”. Urso ha anche evidenziato i sostegni di cui le imprese hanno bisogno per poter affrontare i rincari dell'energia e delle materie prime per cui è stato attivato un fondo da 120 milioni di euro.

Le conclusione dell'assemblea sono state affidate al Presidente nazionale Carlo Bonomi che ha focalizzato l'attenzione sul caro energia e sulla necessità della sburocratizzazione. “È stato un impatto molto forte quello del caro energetico sulla manifattura italiana che è passata da una bolletta energetica da 8 miliardi di euro nel 2019 a quella di quest'anno con una stima di 110 miliardi di euro -ha detto Bonomi- Siamo passati da un gas che costava nel 2019 media 13 euro al gigawattora fino al picco di oltre 300 euro ad agosto, con questi numeri è difficile resistere. Abbiamo detto no alla realizzazione del gasdotto Eastmed - ha sottolineato -, abbiamo ridotto la produzione nazionale di gas: negli anni '90 era circa 20 miliardi di metri cubi, siamo a poco più di 2. Oggi stiamo pagando e lo avevamo detto”. A proposito delle difficoltà degli amministratori locali per accuse di abuso d'ufficio e della difficoltà di operare a causa della burocrazia, Bonomi ha aggiunto: “Siamo un paese dove per realizzare un'opera pubblica di importo superiore a 100 milioni di euro ci vogliono 15,7 anni, quindi c'è una difficoltà oggettiva nell'operare. Siamo un paese, dove quando si fa una norma che funziona la si distrugge”.






Questo è un articolo pubblicato il 15-11-2022 alle 19:56 sul giornale del 16 novembre 2022 - 124 letture

In questo articolo si parla di vivere senigallia, economia, giulia mancinelli, articolo

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