Consorzio Marche Spettacolo: “TRAINART chiude il sipario, ma lascia spazio ai nuovi progetti nati”

«Siamo felici di poter ospitare l'ultima tappa del percorso TRAINART in Italia» annunciano Katiuscia Cassetta e Lucia Chiatti, Presidente e Direttore del CMS, «abbiamo la possibilità di fare tesoro e mettere a frutto il percorso formativo ed esperienziale già fatto, che ha stimolato e sviluppato non solo le nostre competenze in ambito culturale, ma ci ha anche indirizzato verso nuove progettualità. Abbiamo avuto la possibilità come Ente, ma soprattutto come singoli, di sperimentare percorsi nuovi, di non fermarci durante la pandemia, ma di attraversarla cercando nuove soluzioni per superare momenti difficili e vivere nuove esperienze. Ci è stata offerta una nuova prospettiva, la possibilità di ripensarci per abbracciare nuove sfide che, siamo certi, porteranno alla crescita non solo delle nostre istituzioni coinvolte nel progetto, ma della comunità tutta: lo scambio internazionale ha favorito un percorso di maturazione della nostra identità, anche nazionali, che desideriamo custodire e valorizzare sempre più».
Nel corso dei tre anni di progettualità, TRAINART, il quale si compone di un partenariato formato da Consorzio Marche Spettacolo, ente capofila, Welcome Aps (Italia), Kulturanova (Serbia), Haceria Arteak/ZAWP (Spagna), Teater Nu (Svezia) e dal partner associato Limerick City and County Council (Irlanda), si è mosso in direzioni multiple, partendo da una ricerca approfondita sui bisogni del settore culturale e creativo europeo a cui è seguita una mappatura dettagliata, entrambe mirate a porre le basi per la formazione di artisti e operatori culturali provenienti da ognuno dei paesi coinvolti dal progetto. Da tale percorso formativo nascono le azioni pilota dei beneficiari TrainArt, ossia 19 progettazioni che sperimentano nuovi metodi di approccio alle arti performative, che si stanno ora sviluppando in Italia, Serbia, Spagna e Svezia, tra progetti di audience development e rigenerazione urbana e passeggiate sonore in luoghi inaspettati.
In ambito A. nuovi modelli di gestione per gli spazi culturali, ad esempio, dal lato italiano troviamo la SCUOLA DI PLATEA MELTING POT ideato da AMAT in collaborazione con Labirinto Cooperativa Sociale di Pesaro, che coinvolge gruppi di migranti nella programmazione di eventi culturali; STUDENTI ALL’OPERA della Fondazione Rete Lirica delle Marche, la quale ha l’obiettivo di stimolare l’interesse dei più giovani all’opera lirica; il progetto di riqualificazione della Casa della Grancetta, spazio culturale in disuso preso in mano dalla compagnia teatrale Asini Bardasci, e quello di Fondazione Pergolesi Spontini, che mira a ridar vita all’Ex-Cascamificio di Jesi come spazio multifunzionale, che si allineano all’idea dell’Associazione Arena Sferisterio di rivisitare la funzione di alcuni spazi inutilizzati dell’Arena rendendoli adatti ad ospitare eventi musicali; e poi, i progetti di mirati ad ampliare l’offerta di spazi già operativi, come quelli implementati dall’Associazione Centripeta e da Hangartfest, quest’ultimo lanciatosi in una sperimentazione “ibrida” che si addentra in ambito B grazie alla proposta di coreografie in live video. Per il medesimo ambito, la Serbia si è cimentata nella redazione di un manuale “per principianti” su come allestire un centro culturale, scritto e testato dal beneficiario Dom b612, mentre in Spagna si è scelto di sperimentare nell’applicazione di nuovi metodi di gestione mirate al miglioramento dei servizi, in due campi: il collettivo di circo contemporaneo Zirkozaurre in campo amministrativo, tramite degli strumenti tecnologici online che agevolano il lavoro quotidiano, e la piattaforma ARTOTEKA nell’assicurarsi che il proprio servizio di “Noleggio dell’arte” sia sostenibile a lungo termine.
La tematica B. interventi artistici in contesti non convenzionali conta altrettante progettazioni, quali le italiane WALKABOUT dell’Associazione MALTE, drammaturgia dal vivo ideata per spazi alberghieri, le PASSEGGIATE SONORE IN SILENT EMOTION nei crateri del sisma de La Casa di Asterione, da ascoltare tramite l’utilizzo di cuffie come nel caso del progetto PLAYLIST di Collettivo CollegaMenti, il quale lega gli ambienti attraversati a miti e leggende; il progetto di sviluppo della comunità attraverso le arti del circo di strada ideato dalla Compagnia dei Folli e le attività di laboratori e “flash-mob” in aree periferiche curata da Teatro Giovani Teatro Pirata. Al contempo, Irena Čučković, fotografa professionista basata a Novi Sad (Serbia), ha condotto workshop sulla tematica degli interventi artistici in azienda, metodo - quello dei workshop - adottato anche dalla Scuola Internazionale Pablo Ibarluzea di Bilbao (Spagna), mirato alla formazione nel campo del teatro fisico e dell’uso della maschera. Sempre a Bilbao, la coreografa Blanca Arrieta ha preferito focalizzarsi sull’attivazione di luoghi “morenti” attraverso i movimenti del corpo. Infine, in territorio svedese, le forze di Teater Nu e tutti i suoi beneficiari locali si sono unite per dare vita a KONSTHALL:TEATER, “la più grande galleria d’arte al mondo”, una piattaforma online in cui ognuno di noi può ricoprire il ruolo di artista scattando una foto a qualsiasi frammento d’ispirazione e “pinnando” la propria immagine su una mappa interattiva. Maggiori informazioni sono disponibili al sito www.trainart.eu e sui canali Facebook e Twitter del progetto.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-09-2022 alle 10:36 sul giornale del 17 settembre 2022 - 174 letture
In questo articolo si parla di attualità, comunicato stampa
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