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Anniversario sisma, Geologi Marche annunciano convegno per il 26 ottobre: “Presenteremo documento su future ricostruzioni”

3' di lettura 08/09/2022 - Sei anni dal sisma che ha scosso il cuore dell’Italia, facendo vibrare la spina dorsale del nostro Paese: l’Appennino.

Oggi possiamo affermare senza ipocrisia che quegli eventi drammatici hanno offerto anche un’opportunità : il terremoto del 26 ottobre 2016, il più forte mai verificatosi in Italia da quello irpino del 1980, ha dato un forte impulso alla ricerca scientifica e grazie all’impegno dei geologi marchigiani oggi sappiamo, con molta più precisione di prima, come e dove ricostruire all’interno dell’area coinvolta dal sisma, il cosiddetto “cratere”. Proprio i risultati di questi studi e di questa esperienza sul campo verranno raccontati e discussi in occasione del sesto anniversario dal sisma del Centro Italia. Per il prossimo 26 ottobre, infatti, l’Ordine dei Geologi delle Marche e il Consiglio Nazionale dei Geologi stanno organizzando un convegno che si terrà probabilmente a Camerino. Sede di una delle più importanti e storiche università italiane, ma anche uno dei centri più danneggiati.

Maggiori dettagli saranno disponibili nelle prossime settimane. Di certo l’evento sarà organizzato di concerto con la Rete delle Professioni Tecniche marchigiane, sempre in prima linea a contribuire alla rinascita tecnica, urbanistica, sociale, economica dei territori colpiti dall’evento sismico: saranno infatti invitati gli iscritti degli ordini regionali di Ingegneri, Architetti, Geometri e Periti, così come la struttura Commissariale, la Protezione Civile nazionale e regionale e gli amministratori regionali e locali.

Sarà dunque un evento di alto profilo, aperto anche ai cittadini, un’occasione per illustrare a che punto è l’opera di ricostruzione, fare rete tra professioni tecniche, il vero cuore pulsante delle ricostruzione, ma anche per discutere di cosa ha funzionato e di come migliorare ciò che ha ostacolato o rallentato la ricostruzione delle realtà colpite, in uno scenario che ha comportato notevoli difficoltà soprattutto burocratiche per tecnici e cittadini. A volte inevitabili, altre volte molto meno.

Durante il convegno del 26 ottobre si tenterà di produrre un importante documento a livello nazionale: una sorta di vademecum su tutti gli aspetti tecnici utili e necessari per ogni futura ricostruzione post-sisma. Non bisogna infatti dimenticare che, dal 2017, i geologi del territorio sono stati coinvolti e incaricati dal Governo per la più vasta microzonazione sismica di terzo livello mai realizzata. Su tutto il cratere, per un totale di 138 Comuni, le indagini condotte in questi anni hanno consentito di conoscere, nel maggior dettaglio oggi possibile, la risposta del territorio alle sollecitazioni sismiche. Proprio questo tipo indagine consente di ridurre le incognite e di basare la ricostruzione su dati certi, fornendo zona per zona informazioni preziose sul tipo di tecnica e di materiali da utilizzare, oppure sconsigliando tout-court qualunque intervento, nei casi in cui le condizioni del sottosuolo facciano prefigurare rischi eccessivi in caso di nuove scosse. Per la prima volta in Italia, infatti, nel corso delle azioni di ricostruzione post sisma, sono state studiate situazioni geologiche che avrebbero compromesso la ricostruzione di alcuni centri e nuclei.






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 08-09-2022 alle 15:50 sul giornale del 09 settembre 2022 - 250 letture

In questo articolo si parla di attualità, Ordine dei Geologi delle Marche, comunicato stampa

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