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Civitanova: Aggressione in pronto soccorso, feriti tre infermieri, Saltamartini: "il Ministero riapra i presidi di polizia ospedalieri"

3' di lettura 05/09/2022 - Un’altra pagina nera nella nerissima estate civitanovese. Sabato sera un 27enne, ubriaco, è entrato al Pronto Soccorso e ha aggredito e ferito tre infermieri.

Secondo la prima ricostruzione dei fatti, intorno alle 21 arriva al nosocomio civitanovese una ragazza che sostiene di essere stata picchiata dal compagno. Le viene assegnato il codice rosso e trasferita negli ambulatori per i controlli del caso. Poco dopo ecco il 27enne fare arrivo all’ospedale. Prima forza la porta elettronica dell’ingresso, che è regolamentata da un campanello. Poi una volta dentro inizia ad inveire contro il personale ospedaliero chiedendo della fidanzata. Gli infermieri, vista la delicatezza della situazione, hanno respinto l’uomo che, per tutta risposta, li ha aggrediti a calci e pugni. Nel complesso, i tre sanitari se la caveranno con 45 giorni di prognosi (due con 20 giorni a testa, uno con 5), mentre l’uomo è stato bloccato da una guardia giurata, intervenuta dopo la chiamata del personale ospedaliero, e denunciato.

Sulla vicenda è intervenuto l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini: «Sono davvero intollerabili le violenze e le intimidazioni verso il personale della sanità – dice Saltamartini – gli infermieri ed i medici sono i professionisti sanitari più colpiti nel nostro Paese. Si parla di oltre 100.000 aggressioni fisiche in Italia, negli ultimi anni. La situazione si è peraltro aggravata con le misure di contenimento degli accessi per il Covid nelle strutture sanitarie. L’Inail parla del 46% di aggressioni agli infermieri (sono i primi nel contatto di triage) e del 6% ai medici ogni anno. La mancata denuncia o querela degli operatori sanitari rende il fenomeno ancora sottostimato, tuttavia nei reparti e nei parcheggi si assiste a fenomeni di criminalità predatoria (piccoli furti), anch’essi sottostimati, che richiedono l’apertura di posti di polizia. Non si capisce perché di fronte a questi fatti, in molte Province della nostra Regione, sono stati chiusi i presidi di polizia presso i principali ospedali, lasciando questi servizi coperti solo da guardie giurate e per quelli esistenti l’organico è così esiguo che se ne compromette la funzionalità. Anche il servizio sanitario sconta la carenza di migliaia di medici e infermieri, ma il personale deve essere difeso alla stregua di ogni altro cittadino. Ho già preparato una lettera per il Ministero dell’Interno a cui compete la responsabilità della tutela della sicurezza pubblica per riaprire in tutti gli ospedali di primo e secondo livello un presidio fisso di polizia».

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Questo è un articolo pubblicato il 05-09-2022 alle 09:49 sul giornale del 06 settembre 2022 - 295 letture

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