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Civitanova: Omicidio Ogorchukwu, la ricostruzione della Polizia: "né razzismo, né avances a sfondo sessuale: reazione sproporzionata a una richiesta di elemosina"

4' di lettura 30/07/2022 - «Né razzismo né avances alla donna: solo una reazione sproporzionata all’insistenza con cui la vittima chiedeva l’elemosina». Il commissario capo della Squadra Mobile di Macerata Matteo Luconi e il commissario della Polizia di Civitanova Fabio Mazza hanno incontrato la stampa per fare chiarezza sull’omicidio di Alika Ogorchukwu, il 39enne ambulante nigeriano, residente a San Severino, massacrato di botte da Filippo Ferlazzo, 32enne operaio di un’azienda di Civitanova Alta, salernitano ma da qualche mese domiciliato a Civitanova.

Luconi e Mazza, davanti a microfoni e telecamere, si sono rimpallati più volte il racconto e le risposte ai tanti interrogativi suscitati dalla vicenda. Primo step della ricostruzione: l’incontro tra Ogocrhukwu e Ferlazzo. «Secondo diverse testimonianze che abbiamo raccolto, si sarebbero incontrati nei pressi della stazione e qui il nigeriano ha chiesto con insistenza l’elemosina alla coppia, ma non c’è stato alcun contatto fisico in questa fase – precisano i dirigenti della Polizia ed è un dettaglio importante, perché in carcere il salernitano avrebbe riferito che l’altro, invece, avrebbe strattonato la compagnia, una 45enne civitanovese – dopo questo primo contatto, la coppia è andata per la sua strada, il nigeriano per la sua. Ma dopo qualche minuto Ferlazzo ha lasciato la donna dov’era, ha rincorso Ogorchukwu, gli ha sottratto la stampella ed è iniziata la colluttazione».

Da questo punto in avanti, pochi dubbi, perché, oltre alle immagini del video girato da un passante e diventato presto virale («lo abbiamo visto, ma non aggiunge nulla a quanto in nostro possesso», precisa la Polizia), ci sono le telecamere di videosorveglianza a immortalare tutta la scena. «La colluttazione è durata qualche minuto, 3 o 4 al massimo – proseguono Mazza e Luconi – nel frattempo stavano già arrivando le chiamate in centrale, per cui in pochi minuti il nostro personale era già sul posto. Raccolte le prime testimonianze, non ci è voluto molto a individuare Ferlazzo, che si era allontanato ma non di molto».

Il 32enne, dopo aver percosso l’ambulante residente a San Severino, ha raccolto alcuni oggetti, tra cui il telefonino della vittima, consegnandolo però agli agenti senza opporre alcuna resistenza. «Non sappiamo perché lo abbia preso – aggiungono le forze dell’ordine – ma proprio per questo motivo oltre al reato di omicidio volontario si configura anche quello di rapina. Se era scosso quando ha scoperto che la vittima aveva perso la vita? Non particolarmente».

Sia la vittima che l’aggressore sono incensurati, a Ferlazzo, che dopo essere stato fermato nella notte tra venerdì e sabato è stato tradotto al carcere di Montacuto, non è stato nemmeno ritenuto necessario fare esami tossicologici. «Non era in condizioni alterate, era palese», precisano Luconi e Mazza.

Più sfumato, invece, il ruolo della compagna dell’aggressore. «La donna esce di scena nel momento in cui il fidanzato inizia a rincorrere Ogorchukwu, lei non lo segue, l’abbiamo sentita e non è stata neanche testimone oculare della scena – sottolineano i dirigenti della Polizia – di sicuro non c’è stata alcuna avance nei suoi confronti, né c’è stato alcun contatto fisico con la vittima. Ciò che confermiamo è l’insistenza con la quale quest’ultima chiedeva l’elemosina».

Ha suscitato grande clamore il fatto che, nonostante ci fossero diversi presenti, nessuno sia intervenuto per fermare la furia di Ferlazzo. Anzi, qualcuno ha preferito filmare la scena col cellulare piuttosto che esporsi. «Queste sono valutazioni soggettive dei singoli, sulle quali non ci esprimiamo perché è qualcosa che esula dal nostro lavoro – dicono i poliziotti – noi valutiamo i fatti oggettivi che possano avere rilevanza penale e su questo fronte non ne emergono in alcun modo».

Resta da chiarire cosa abbia ucciso la vittima, se le percosse o il soffocamento provocato dall'assalto dell'omicida: sarà l'autopsia, non ancora fissata ma prevista per inizio settimana, a dover fare chiarezza.

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Questo è un articolo pubblicato il 30-07-2022 alle 15:18 sul giornale del 01 agosto 2022 - 1015 letture

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