Via libera del Consiglio per le modifiche alla legge sull’equo compenso

Obiettivo principale, come evidenziato nella presentazione, è quello di porre la questione dell’equo compenso ancora più in linea con le esigenze rappresentate dai liberi professionisti. Entrando nel merito delle modifiche tecniche, si prevede che la presentazione delle istanze dei confronti di una pubblica amministrazione sia corredata, oltre che dagli elaborati, anche dalla lettera di affidamento dell’incarico sottoscritta dal committente, unitamente alla copia di un documento d’identità.
Lettera che deve contenere i dati del professionista, gli estremi di iscrizione all’Ordine o al Collegio di appartenenza, quelli dell’assicurazione professionale obbligatoria, l’attestazione circa la regolarità contributiva ed il rispetto della formazione obbligatoria continua, nonché la descrizione dettagliata delle prestazioni richieste e del relativo compenso, che deve risultare proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto.
Le amministrazioni, al momento conclusivo di un iter iniziato, dovranno acquisire la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà del professionista o dei professionisti sottoscrittori degli elaborati progettuali o responsabili dell’esecuzione delle opere.
La proposta di legge contiene, inoltre, un’indicazione rispetto al divieto d’inserimento di clausole vessatorie nei confronti di incarico professionale, previsione già inserita nella legge del 2019.

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 28-06-2022 alle 13:04 sul giornale del 29 giugno 2022 - 121 letture
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