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Urbino: Fabio Ridolfi, PD: "Marche caso nazionale, deriva ideologica della destra che nega diritti sanciti dalla legge"

2' di lettura 09/06/2022 - "I casi di Mario e Antonio nei mesi scorsi, e quello di Fabio oggi, dimostrano l’urgente necessità di arrivare a una legge nazionale chiara e senza fraintendimenti, affinché siano eliminate le pieghe presenti nella sentenza Cappato/Dj Fabo in cui, purtroppo, si insinua quella equivoca discrezionalità delle aziende sanitarie regionali che allunga i tempi e il dolore di chi vorrebbe porre fine alle proprie insopportabili sofferenze in maniera consapevole e dignitosa".

“Non solo, queste tre vicende testimoniano come la bocciatura del referendum sull’eutanasia legale da parte della Corte Costituzionale, che nonostante il milione e mezzo di firme raccolte ha impedito alle italiane e agli italiani di esprimersi liberamente, sia stato un grave errore”.

A dichiararlo è il gruppo assembleare del Partito Democratico.

“C’è poi un caso tutto marchigiano - attaccano i dem -, un caso molto preoccupante, che ormai non può più essere ignorato. Non è ammissibile che l’Asur Marche continui a violare sentenze emesse dai tribunali e a essere continuamente diffidata e denunciata da persone a cui il Comitato etico regionale ha confermato la sussistenza dei quattro requisiti indicati dalla Corte costituzionale per accedere al suicidio assistito. È avvenuto in ben tre casi su tre e ciò non può non far pensare a una esplicita volontà politica. D’altra parte, le recenti dichiarazioni dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, il quale dichiara che “non esiste un diritto a garantire la morte”, sembrano certificarlo”.

“In realtà - sottolineano i consiglieri del Pd - l’unico diritto che non esiste è quello di Saltamartini, di tutta la giunta regionale e della stessa Asur Marche a negare a Mario, Antonio, Fabio e chiunque verrà in futuro la possibilità di decidere sul proprio fine vita ricorrendo a ostruzionismi burocratici e anteponendo le proprie personali convinzioni ideologiche allo Stato di diritto. Nel caso specifico di questi giorni, va detto che aver costretto con il sotterfugio Fabio Ridolfi a ricorrere alla atroce pratica della sedazione profonda, che lo porterà a soddisfare il suo diritto solo dopo una lunga agonia e un inevitabile strascico di sofferenze per i suoi familiari e i suoi amici, è una decisione che disonora la Regione Marche quale istituzione e marchia indelebilmente la coscienza di chi l’ha presa”.


da Maurizio Mangialardi
Capogruppo regionale PD - Assemblea Legislativa delle Marche





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-06-2022 alle 17:10 sul giornale del 09 giugno 2022 - 192 letture

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