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In Consiglio Regionale si discute l'ampliamento dei posti alla facoltà di Medicina, Giorgio Cancellieri primo firmatario della proposta

3' di lettura 26/05/2022 - Nell’ultima seduta del Consiglio Regionale è stata approvata all’unanimità una mozione che richiede al Parlamento e al Governo di provvedere a modificare la legge sul numero chiuso per le facoltà universitarie (L. n.264/1999) e ad ampliare i posti per chi si vuole iscrivere a Medicina e Chirurgia.

“Mesi fa ho presentato una proposta di legge alle Camere per l’abrogazione della legge che istituiva il numero chiuso all’Università e in particolare alla facoltà di Medicina e Chirurgia, perché la situazione che stiamo vivendo in campo sanitario, con una clamorosa mancanza di medici, ci impone di ripensare totalmente l’ambito degli accessi ai corsi.” Giorgio Cancellieri, Consigliere regionale della Lega e primo firmatario della proposta, fa il punto della situazione sul tema in ambito locale e nazionale: “In queste settimane in Parlamento si sta discutendo una risoluzione che ci è stata illustrata in Regione, in I Commissione, dall’On. Tuzi (M5S).

È già un passo avanti sapere che ci si sta occupando fattivamente di questo tema a livello nazionale, dal momento che oggi sono lampanti i danni di decenni di numero chiuso a Medicina. Ma da medico che tocca con mano tutti i giorni il grado di saturazione degli ambulatori e le conseguenze della drammatica mancanza di colleghi sia in ambito ospedaliero che extraospedaliero, non posso che ritenermi deluso dalle misure previste in quell’atto, che sono del tutto inique, dal momento che si parla dell’ampliamento di appena il 10% dei posti nelle facoltà: una percentuale ridicola rispetto all’enorme fabbisogno reale. Risparmiare sulla formazione dei nuovi medici per tutti questi anni, dal ’87 circa (anno del primo Decreto ministeriale che introduceva la limitazione degli accessi) è stato un vero e proprio suicidio per questo settore e per la tutela del diritto alla salute del cittadino, oltre a ledere il diritto allo studio dei nostri ragazzi.

Oggi non possiamo più lesinare né sul numero dei nuovi iscritti, che avranno davanti a loro come minimo dieci anni di studio prima di poter diventare operativi e occupare le zone carenti e i posti vacanti negli ospedali, né sugli investimenti per l’affitto di strutture, l’allestimento di aule universitarie e laboratori. La mozione approvata in Consiglio regionale, risultante di una sintesi politica, chiede l’ampliamento del 50% delle iscrizioni a Medicina e vuole essere un segnale verso il Governo. A onor del vero io prediligo una proposta shock, decisamente più radicale, con un progetto lungimirante, almeno raddoppiando, per qualche anno, il numero degli iscritti al primo anno di Medicina, che subiranno una naturale selezione esame dopo esame (come avveniva un tempo).

Questo è il metodo con cui si garantisce la qualità professionale dei nuovi medici ed anche la copertura di tutte quelle zone carenti che abbiamo, soprattutto nell’entroterra. Prima però bisogna eliminare il cosiddetto numero chiuso. Fino a quel momento continueremo inutilmente a incentrare il dibattito solo ed esclusivamente sulla mancanza delle borse di studio per le specializzazioni, quando i numeri ci dicono altro: dopo anni di mancata programmazione siamo al paradosso per cui le borse di studio nella nostra regione “avanzano”, perché mancano i laureati che ne fanno domanda. Avallare proposte all’acqua di rose rischia di non produrre alcun risultato se non prolungare un ritardo divenuto ormai insostenibile per il SSN. Intanto sono felice di vedere che tutte le parti politiche in Regione lo abbiano capito e si siano uniti alla mia iniziativa. Ora sarà compito del Governo aggiustare il tiro per dare modo alle Regioni, nei prossimi anni, di gestire la sanità con adeguato personale sul territorio”


   

da Lega





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-05-2022 alle 09:23 sul giornale del 27 maggio 2022 - 134 letture

In questo articolo si parla di attualità, lega, comunicato stampa

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