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Fano: Chiusura guardie mediche, se ne parla fino in Parlamento: il testo dell'interrogazione

medico foto generica 3' di lettura 19/05/2022 - Interrogazione parlamentare presentata dal deputato Roberto Rossini (gruppo M5S), cofirmata dal deputato Andrea Cecconi (gruppo Misto-MAIE-PSI-Facociamoeco).

ROBERTO ROSSINI e CECCONI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

la continuità assistenziale è organizzata nell'ambito della programmazione regionale ed è strutturata a livello locale dall'azienda competente per territorio;
la legge regionale 30 ottobre 1998, n. 36, della regione Marche, avente ad oggetto il «Sistema di emergenza sanitaria», all'articolo 12, disciplina il servizio di continuità assistenziale;
il servizio di continuità assistenziale, grazie alla figura della guardia medica, garantisce l'assistenza medica di base sui territori per i problemi di salute che si verificano al di fuori degli orari di attività del medico di base, ruolo fondamentale specialmente nelle aree marginali;
ormai da mesi i servizi di guardia medica nell'area vasta 1 non sono più garantiti con regolarità per una carenza sempre più grave di medici nelle postazioni;
dopo la chiusura delle postazioni di Vallefoglia, Gabicce-Gradara, Pesaro, Mondavio, Cagli, da marzo sono a rischio di chiusura anche le guardie mediche di Fano e Mondolfo, dove dal 1o marzo sono passati da 13 medici a 4. La situazione è talmente critica che, al momento, il presidio di Fano riesce a garantire il servizio di assistenza medica solo nel fine settimana, mentre Mondolfo è chiuso; persino la postazione di Pesaro continuerà ad essere attiva solo nei giorni prefestivi e festivi, mentre per il resto della settimana l'unica postazione di continuità assistenziale dell'area vasta 1 sarà quella di Urbino;
la conseguenza inevitabile sarà l'aumento di richieste di intervento alla rete di emergenza non appropriate, o comunque evitabili, e l'aumento degli accessi impropri ai pronto soccorso, già in difficoltà a causa della carenza di personale, in particolare a Pesaro;
il servizio di continuità assistenziale nella guardia medica rappresenta un incarico poco ambito per gli svantaggi rispetto ad altre alternative di medicina territoriale: turni notturni, rischi per l'incolumità personale, rischi professionali, trattamenti economici non adeguati;
attualmente è assegnato alla guardia medica nel territorio pesarese soltanto il 20 per cento circa dei medici che sarebbero necessari per garantire il servizio in base alla popolazione;
durante l'emergenza pandemica medici che potenzialmente avevano una condizione professionale compatibile con il servizio di guardia medica hanno scelto altri incarichi come le Usca o la campagna di vaccinazione anti Covid-19, che hanno orari migliori e un trattamento economico nettamente più alto;
si registra la disponibilità da parte di alcuni medici di medicina generale a coprire turni di guardia medica, ma il loro impiego attualmente non è possibile a causa delle incompatibilità. Infatti, la legge 30 dicembre 1991, n. 412, all'articolo 4 (assistenza sanitaria), comma 7, disciplina le situazioni di incompatibilità prevedendo che: «con il Servizio sanitario nazionale può intercorrere un unico rapporto di lavoro. Tale rapporto è incompatibile con ogni altro rapporto di lavoro dipendente, pubblico o privato, e con altri rapporti anche di natura convenzionale con il Servizio sanitario nazionale. Il rapporto di lavoro con il Servizio sanitario nazionale è altresì incompatibile con l'esercizio di altre attività o con la titolarità o con la compartecipazione delle quote di imprese che possono configurare conflitto di interessi con lo stesso»;
per ritornare a livelli adeguati di servizi di guardia medica non si può aspettare l'entrata a regime della riorganizzazione dei servizi di assistenza territoriale in corso di definizione a livello nazionale, come previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr);

è necessario e urgente ripristinare il prima possibile un livello adeguato del servizio di continuità assistenziale, per garantire ai cittadini del territorio pesarese il diritto alla salute sancito dalla Costituzione –:
se il Governo sia a conoscenza del grave problema che sta vivendo la provincia di Pesaro, problema che comunque riguarda tutto il territorio nazionale, e quali iniziative di competenza intenda adottare per risolvere la situazione. (4-12028)


   

da Roberto Rossini (gruppo M5S) e Andrea Cecconi (gruppo Misto-MAIE-PSI-Facociamoeco)





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-05-2022 alle 14:57 sul giornale del 20 maggio 2022 - 196 letture

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