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Caro prezzi per la guerra: Confartigianato, "A rischio 30mila imprese. Interventi subito o sarà troppo tardi"

6' di lettura 15/03/2022 - Già provate dalla pandemia e dall’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime antecedente alla guerra le imprese marchigiane non saranno in grado di far fronte all’impennata dei costi. Sabbatini e Pierpaoli: “sono necessari interventi urgenti a breve, medio e lungo termine che riguardino le politiche energetiche e fiscali”. Carloni: “basta speculazioni su diesel e benzina”

L’aumento dei prezzi ed in particolare dell’energia e del metano stava già minacciando le imprese marchigiane ed italiane già nel mese di gennaio, ben prima che si affacciasse nella realtà mondiale il conflitto Russia Ucraina con il conseguente aumento dei prezzi e perdita di espoertazini. Se all’inizio dell’anno l’aumento anche di sei volte il costo dell’energia era insostenibile, specialmente per le piccole e medie imprese artigiane, oggi il prezzo a kilowattora dell’energia fa registrare costi anche di 10 volte superiori al 2021. Le 30mila imprese a rischio nelle Marche sono state l'oggetto della conferenza stampa che si è tenuta martedì mattina presso la sede di Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino.

NUMERO VERDE E INCONTRI DI “PROTAGONISTI NEL CAMBIAMENTO”

Una crisi che Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino denuncia da tempo e che sembra aggravarsi di ora in ora, nonostante l’arrivo di alcune risposte da parte del governo. Il primo impegno della organizzazione di rappresentanza resta quello di essere vicina alle sue aziende e di fornire informazioni utili e supporto. In questo senso è stato attivato un numero verde 800 229310 attraverso il quale le imprese e gli associati possono avere informazioni e chiedere consigli e chiarimenti agli esperti.

Per incrementare la presenza e la vicinanza al territorio è stato promosso anche una percorso assembleare che prevede 20 incontri sul territorio per dialogare con i 10 mila associati. «Veniamo da anni complicati e stiamo attraversando un altro periodo molto difficile in cui solo lavorando insieme, facendo rete, potremo davvero essere protagonisti. “Protagonisti nel Cambiamento” abbiamo voluto intitolare il percorso assembleare che prevede 20 incontri sul territorio per dialogare con i nostri 10 mila associati- ha dichiarato il Segretario presso Confartigianato Imprese Ancona - Pesaro e Urbino Marco Pierpaoli -Le imprese rappresentano il patrimonio del Paese dal punto di vista economico, ma anche sociale e morale. Con loro vogliamo dialogare. Da qui il percorso di ascolto che stiamo costruendo».

Si parte domenica 20 marzo a Monte Roberto con il convegno “Enoturismo come leva di valorizzazione territoriale” che vedrà tra i relatori Roberta Garibaldi, Amministratore delegato dell’Enit e grande esperta di turismo legato alle realtà vitivinicole e il vice Presidente della Regione Mirco Carloni.

COSA OCCORRE ALLE AZIENDE PER SUPERARE LA CRISI

Altro compito fondamentale in cui Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino offre la propria competenza e asset è quello dell’individuazione delle misure più appropriate per portare i giusti supporti alle imprese del territorio: “La profonda preoccupazione per il conflitto in Ucraina e per le drammatiche conseguenze sulle popolazioni coinvolte, si sovrappone a quella per la tenuta delle micro e piccole imprese che, già prima della guerra, erano in estrema difficoltà per l’aumento dei prezzi e per la carenza di materie prime e ora unitamente all’aumento del costo di gas ed energia. Servono misure immediate a breve, medio e lungo termine” Hanno dichiararlo il Presidente e il Segretario della Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino, Graziano Sabbatini e Marco Pierpaoli.

Al fianco di Confartigianato la Regione Marche, rappresentata dal Vicepresidente e Assessore regionale allo sviluppo economico, Mirco Carloni e la Politecnica delle Marche rappresentate dal magnifico Rettore Gian Luca Gregori.

«In economia si possono gestire i rischi, ma non le incertezze- ha commentato il Vicepresidente Carloni- Ci sono aziende particolarmente esposte. A breve incontreremo Amedeo Teti, il commissario individuato dal MISE per sostenere le imprese coinvolte nella crisi generata dal conflitto russo-ucraino. Unico aspetto positivo di questa crisi è quello che abbiamo riscoperto l’importanza di avere delle filiere produttive interne. Per anni si è pensato che acquistare all’estero determinati prodotti fosse una buona strategia. Oggi dobbiamo tornare a costituire quelle filiere interne che accompagnano tutta la produzione e che contraddistinguevano la nostra regione. Da subito però il Governo deve impegnarsi a bloccare la vergognosa e ingiustificata speculazione che stiamo osservando in diversi campi e che richiede risposte immediate».

Il Rettore Gian Luca Gregori ha prendere un attimo per riflettere sul drammatico contesto che ha portato a questa crisi economica, ma prima di tutto umana, con migliaia di morti e centinaia di migliaia di profughi. «Quello che hanno vissuto le nostre imprese a partire dal sisma, attraversando poi la pandemia, gli aumenti dei costi del 110% e ora la guerra era imprevedibile. Le ripercussioni sono così varie che strategie e tattiche vanno ripensate, ma possiamo trovare un metodo per la ripartenza. Ripartiamo dal territorio e dalle sue caretteristiche, individuando interventi che aiutino le imprese secondo le loro effettive difficoltà. La prima sfida sarà quella di trovare le priorità di intervento, con la consapevolezza che questa sfida non si gioca tanto a livello regionale quanto a livello nazionale ed europeo».

L’ANALISI DI CONFARTIGIANATO

Una crisi che colpisce diversi comparti, in maniera anche molto diversa e che ha quindi impegnato nell’analisi i diversi rami della Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino. Tra i report presentati martedì mattina quello sull’energia, sull’occupazione e welfare e sui trasporti:

A fare una sintesi di quelli che sono stati gli aumenti nei costi di energia e gas, Maurizio Venanzoni, responsabile per il settore: «L’indice del gas metano ha toccato 350 euro al megawattora. Sono valori di 6 volte maggiori rispetto all'anno precedente. Chiediamo il contenimento di questi mercati e di estendere il credito d’imposta a tutte le imprese e non solo quelle energivore (Ovvero quelle che consumano oltre un milione di megawattora).

Nella situazione attuale le aziende rischiano di non farcela e di dover ricorrere alla cassa integrazione ha spiegato Claudia Connestari dell’Area Lavoro di Confartigianato: «Le risorse rispetto allo scenario che si prospetta e alle domande che stimiamo possano arrivare, non sarebbero sufficienti. È necessario intervenire per estendere le attuali 13 settimane di sospensione a 52 in un biennio mobile mediante aiuti da parte delle istituzioni e dello stato; sospendere la verifica delle causali di richiesta per evitare che le domande vengano bocciate per incongruenza con il dlgs 2015 e il pagamento del contributo aggiuntivo previsto per l’accesso alla cassa integrazione”.

«Il problema della pressione fiscale riguarda tutta Italia, ma qualcosa a livello territoriale è possibile fare, per esempio abbassando le addizionali comunali e regionali- ha sottolineato Leonardo Gentile, responsabile servizi fiscali- Tagliando Imu, Tari e Irap si alleggerirebbe fin da subito la pressione fiscale sulle imprese e i lavoratori avrebbero una busta paga più pesante».

Presenti all’incontro anche Paolo Longhi, Presidente del comitato territoriale di Ancona, che ha sottolineato la necessità di aiutare le imprese a trovare nuovi mercati e Luca Bocchino, responsabile del settore Trasporti, che ha ribadito quelle che sono le richieste della categoria, a partire da un provvedimento emergenziale che contrasti il caro carburanti.


   

di  Filippo Alfieri
redazione@vivereancona.it







Questo è un comunicato stampa pubblicato il 15-03-2022 alle 14:55 sul giornale del 16 marzo 2022 - 214 letture

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