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Alluvione 2014: non luogo a procedere per quasi tutti i reati, rinvii a giudizio solo per inondazione

2' di lettura 02/03/2022 - Ancora un colpo di scena nell'udienza, tenutasi mercoledì mattina al Tribunale dell'Aquila, per la tragica alluvione di Senigallia del 3 maggio 2014 e che vede tra gli imputati anche l'ex sindaco Maurizio Mangialardi.

Dopo il trasferimento del processo da Ancona all'Abruzzo, a causa della dichiarata incompetenza territoriale (un giudice era proprietario di una casa alluvionata), ora vengono di fatto archiviati i principali capi di accusa. Il giudice Guendalina Buccella ha dichiarato il non luogo a procedere per tutte le principali accuse, comprese quelle più pesanti di omicidio colposo e abuso d'ufficio, alla luce anche di alcune prescrizioni. Gli indagati sono stati invece rinviati a giudizio, come chiesto dalla tesi delle 380 parti civili, costitute da cittadini e aziende alluvionate assistite dal’avv. Corrado Canafoglia, che patrocina anche l’Unione Nazionale Consumatori, per il reato di inonandazione colposa.

Il Giudice ha anche disposto il non luogo a procedere per il reato di abuso di ufficio per i fatti relativi al Percorrimisa, posto che nel frattempo è intervenuta una modifica della legge che ha ristretto l’ambito dell’illecito penale. E' stato invece riconosciuto lo status di responsabile civile a carico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dell’Interno, della Regione Marche, della Provincia di Ancona e del Comune di Senigallia, oggi patrocinato dall’avv. Barile incaricato direttamente dall’assicurazione del Comune, accogliendo l’istanza dell’avv. Canafoglia. "Il riconoscimento dei responsabili civili -ha sottolineato l'avv. Canafoglia- si traduce nel fatto che qualora si pervenga ad una condanna degli imputati, tali enti saranno tenuti a risarcire le parti civili in solido con gli imputati stessi".

Il dibattimento per il reato di inondazione colposa inizierà il 9 giugno 2022, sempre al Tribunale dell'Aquila. Tra gli imputati ci sono oltre a Mangialardi, l'ex sindaco Luana Angeloni, l'ex Comandante della Polizia Municipale Flavio Brunaccioni, l'ex dirigente comunale Gianni Roccato, Massimo Sbriscia della Provincia, Mario Smargiasso dell'Autorità di Bacino, Alessandro Mancinelli, consulente del Comune, e Libero Principi, della Regione Marche. "Dopo 8 anni di processi finalmente si arriva alla verità -ha commentato il legale difensore di Mangialardi, l'avv. Marina Magistrelli- Purtroppo la lunghezza del processo non ci darà la possibilità su tutto di dimostrare le false accuse fatte contro il Comune e contro il Sindaco per l’alluvione. È assolutamente indicativo che persino la Procura dell’Aquila, e quindi la Pubblica Accusa, abbia chiesto in udienza, il proscioglimento per un reato contestato a Mangialardi. Adesso a giugno si discuterà solo di un reato colposo perché il resto è prescritto. Avrei preferito discutere tutto ma prendiamo atto che la legge italiana, almeno in parte, è stata applicata!".






Questo è un articolo pubblicato il 02-03-2022 alle 19:03 sul giornale del 03 marzo 2022 - 154 letture

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