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Jesi: Polpette avvelante in giardino, la cagnolina Luna si è salvata

Polpette avvelenate in giardino 2' di lettura 15/12/2021 - Migliorano le condizioni della cucciola avvelenata da una polpetta trovata in giardino, nel frattempo la famiglia Nicoletti denuncia ai Carabinieri l'accaduto e chiede al sindaco Bacci maggior sicurezza nella zona buia del quartiere.

"A colui/colei cha ha avuto il coraggio e la malvagita’ di gettare del veleno in questo giardino privato, dove abita una dolcissima cagnolina che ha avuto la sfortuna di ingerirlo, dico vergogna!” Questo lo sfogo di Aldo, il ‘papà di Luna’ (come lui stesso si definisce), che ha sporto denuncia ai Carabinieri dopo l’avvelenamento della cucciola di un anno e mezzo.

“Per la mia famiglia sono state ore di ansia e disperazione: Luna e’ una cucciola molto affettuosa che non ha mai fatto del male a nessuno!” prosegue lo jesino che racconta l’agonia di quelle ore. Tutto è accaduto alle ore undici circa della mattina del 12 dicembre, quando il signor Nicoletti aveva notato che la sua cagnolina stava mangiando qualcosa nel giardino di casa, in via Raffaello Sanzio, al civico 69, vicino alla recinzione che confina con la stradina buia che porta in via Beniamino Gigli.

Dopo un’oretta la povera cagnolina ha iniziato ad avvertire tremiti fino a non riuscire più a reggersi in piedi. Il veleno che aveva ingerito iniziava a fare effetto. Così preoccupati ed ancora ignari di quanto fosse realmente accaduto, i Nicoletti hanno chiamato il numero per le emergenze della clinica veterinaria nella zona industriale di Jesi. Immediatamente sottoposta ad accertamenti, si è subito intuito che si trattava di intossicazione, presumibilmente da un organo fosforico di tipo diserbante. Luna è stata sottoposta ad una lavanda gastrica, ad analisi del sangue e ad un trattamento di flebo per ripulire il sangue, nonché calmanti per frenare i tremori.

Ora Luna è a casa perché ha vinto la sua lotta contro il veleno ingerito, ma solo dopo aver molte ore sotto osservazione. Ora le occorrono continue cure e un'alimentazione dedicata per il resto della sua vita. Aldo e la famiglia ringraziano dottoresse e dottori della clinica Carotti Giardinieri Francella "per il loro zelo e dedizione alla cura degli animali e condannano fortemente certi comportamenti irresponsabili. E se al suo posto ci fosse stato un bambino piccolo? - accusano i Nicoletti - Questo e’ un gesto criminale di persone senza cuore che non sono degne neanche di essere chiamate tali, se la prendono con i più deboli e gli indifesi, siano essi uomini, donne o animali.”

Dopo questa triste esperienza la famiglia Nicoletti ha intrapreso una campagna di sensibilizzazione sugli effetti nocivi di azioni come questo - non nuovi in città - e chiedono all'amministrazione comunale una maggiore attenzione alle zone buie del quartiere, per avere maggiore sicurezza.


di Cristina Carnevali
redazione@viverejesi.it







Questo è un articolo pubblicato il 15-12-2021 alle 09:28 sul giornale del 15 dicembre 2021 - 300 letture

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