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I marchigiani si fidano della scienza, almeno a parole, e cresce il numero di chi non vede l'ora di vaccinarsi

5' di lettura 21/02/2021 - I risultati del sondaggio di questa settimana sono decisamente inaspettati, in parte contraddittori e - ne sono certo - non mancheranno di suscitare polemiche. Se da un lato i marchigiani dichiarano di aver fiducia nella scienza, dall'altro due terzi di loro si affida o si è affidato a medicine alternative che la scienza dichiara inefficaci. Vediamo tutti i risultati.

Il sondaggio è stato realizzato in esclusiva per i quotidiani Vivere da Sigma Consulting su un campione rappresentativo di 700 marchigiani. Se vuoi far parte anche tu del panel Sigma Consulting puoi iscriverti qui.

"La fiducia dei marchigiani nella scienza - dichiara Alberto Paterniani, direttore di ricerca di Sigma Consulting - è elevata: raggiunge il punteggio di 8,4 in una scala da 1 a 10. Tale fiducia, però, giustifica solo in parte le posizioni spesso contrastanti che gli scienziati hanno tenuto in questi mesi di pandemia. Per il 59% degli intervistati tale dialettica rientra nel normale percorso di avvicinamento alla verità scientifica allorchè ci si trovi davanti a un fenomeno nuovo come quello del Covid-19 ma per il 21% del campione alcuni scienziati perseguono anche interessi di parte, che siano quelli del proprio centro di ricerca o quelli legati alla propria visibilità personale".

Sono molti di meno quelli che non credono che la scienza possa arrivare a comprendere la verità (10%) o quelli che non hanno fiducia nella competenza degli scienziati (9%).

"La propensione dei marchigiani a vaccinarsi - continua Paterniani - oggi raggiunge l'83% della popolazione (Pfizer è la formula preferita). Rispetto all'ultima rilevazione di novembre i nostri dati registrano un aumento di ben 14 punti percentuali di coloro che sono orientati a sottoporsi al trattamento. Tre mesi fa, infatti, quando le formulazioni vaccinali non erano ancora state approvate e non esisteva un piano vaccinale solo il 34% era sicuro di vaccinarsi e ben il 16% dichiarava che non lo avrebbe fatto. Stando ai dati di oggi, invece, i cosiddetti no-Covid-vax sono solo il 7% e i sicuri del vaccino sono quasi raddoppiati."

A novembre voleva vaccinarsi il 34% dei marchigiani, sono il 61% oggi. Gli indecisi sono cresciuti dal 16% al 22%, mentre i contrari sono più che dimezzati, passando dal 16% al 7%. Infine non si esprime il 10% del campione contro il 15% di novembre. Tra i tre vaccini attualmente disponibili in Italia i marchigiani preferiscono quelli ad mRNA (35% Pfizer, 15% Moderna) e solo il 3% preferisce quello di Oxford AstraZenca. Per il 20% il vaccino è indifferente e ben il 27% non si esprime.

"Sul tema delle medicine alternative l'approccio dei Marchigiani è meno scientifico - continua Alberto Paterniani - basti pensare che circa 1/3 degli intervistati non condivide la sentenza di inefficacia formulata dalla scienza ufficiale. Non sorprende quindi che una quota significativa del campione interpellato, circa il 65%, abbia provato le medicine alternative, soprattutto omeopatia, utilizzata almeno una volta da quasi 1 intervistato su 2, e osteopatia provata dal 32%. L'avvicinamento ai rimedi alternativi avviene per curiosità o passaparola ma principalmente in seguito al consiglio di un medico, un dato quantomeno ambiguo".

"Considerando l'approccio verso l'omeopatia - conclude Paterniani - si registra grande incertezza. Prevalgono i senza opinione, il 34%, e i "dubbiosi", il 27%: questi ultimi pensano che siano troppe le persone che affermano di aver avuto benefici dall'omeopatia per poterne parlare solo in termini di effetto placebo. Poi ci sono gli "scettici", che rappresentano il 25% degli interpellati e sono caratterizzati da scolarità alta e un atteggiamento di grande fiducia verso la scienza. Infine coloro che pensano che l'omeopatia funzioni realmente, i "credenti", sono solo il 14%: anche se leggono molto, hanno spesso bassa scolarità e scarsa fiducia verso la scienza
".

I marchigiani sono divisi in tre parti quasi uguali, il 35% non ha mai usato medicine alternative, il 36% lo fa attualmente e il 29 lo ha fatto in passato ma non lo fa più. Le categoria che più fanno ricorso a medicine alternative sono chi legge più di un libro al mese (79%), chi ha un'alta scolarità (73%), le donne (72%) e la fascia tra i 40 e i 49 anni (69%), la media è del 65%.
Tra questi il 16% dichiara di aver risolto i propri problemi con le medicine alternative, il 59% lo ha fatto, ma solo in parte e il 25 non li hanno risolti.

La causa maggiore del ricorso alle medicine alternative è paradossalmente il consiglio di un medico (26%), mentre la curiosità spinge a provarle il 24% dei marchigiani e il 21% è consigliato dagli amici. Il 19% ricorre a medicine alternative perché non sono dannose e il 6% lo fa perché la medicina ufficiale non è riuscita a risolvere il proprio problema. Appena il 4% ritiene che le medicine alternative siano più efficaci.

Chi invece non ha fatto ricorso a medicine alternative semplicemente non ne ha avuto bisogno per il 43%. Il 39% preferisce affidarsi ai medici, all'11% dei marchigiani non sono mai state consigliate. Il 7% ritiene che non funzionano perché non sono scientifiche.

Nelle grafiche allegate potete vedere tutte le risposte.

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Questo è un articolo pubblicato il 21-02-2021 alle 11:41 sul giornale del 22 febbraio 2021 - 595 letture

In questo articolo si parla di attualità, michele pinto, articolo, coronavirus

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