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Civitanova: "Civitanova modello Barcellona", Ciarapica apre al mega progetto per il porto: "Occasione da non farsi sfuggire"

4' di lettura 18/02/2021 - «Vorrei una Civitanova che guarda al modello di sviluppo di Barcellona. È l’ultima chiamata per provarci». È il sogno del sindaco Fabrizio Ciarapica guardando al grande progetto di riqualificazione del porto che sta portando avanti la Eurobuilding.

Un piano messo nero su bianco già nel 2018, con tanto di carte e rendering, ma il cui sviluppo si era arenato a inizio 2020 con l’esplodere della pandemia. Ora l’improvvisa accelerazione, data anche dalla ritrovata attenzione delle istituzioni sul versante della messa in sicurezza. «Quella è una parte importante, ma non vogliamo limitarci a questo in una fase storica del genere – evidenzia il primo cittadino – quello che ci è stato sottoposto è un progetto molto ambizioso, da centinaia di milioni di euro, ma allo stesso tempo anche concreto. Un piano che porterebbe Civitanova ad essere un punto di riferimento per tutto l’Adriatico».

Dai rendering emergono alte palazzine con alberghi, ristoranti, appartamenti, negozi e altre attività commerciali, anche se i dettagli ancora non sono stati resi noti. La paura che serpeggia tra pescatori e avventori del porto è che lo stravolgimento possa finire per farli sparire da quella che attualmente è la loro casa. «Ci sono stati incontri con tutte le parti coinvolte per far capire che la volontà è quella di ragionare su un grande progetto che veda coinvolti tutti, a patto che lo si faccia senza preconcetti – rimarca Ciarapica – in ballo ci sono investimenti che porteranno migliaia di posti di lavoro e ritorni a livello commerciale, della cantieristica e sul fronte del turismo di grande impatto. E noi queste opportunità le vogliamo cogliere perché all’orizzonte c’è la grande sfida del recovery plan. Questa non è solo un’opera pubblica, ma una prosecuzione della città che guarda verso il mare. È quello che ha fatto Barcellona dopo le Olimpiadi del ’92: una città che ha cambiato volto e che oggi è un punto di riferimento».

Parole, quelle di Ciarapica, che stridono con i richiami che i diportisti avevano fatto giusto qualche settimana fa: «Pensiamo prima alla messa in sicurezza che a progetti faraonici». Un messaggio che non era evidentemente campato per aria, visto che, a quanto emerge, gli incontri tra la società che si candida alla realizzazione del mega progetto, la Eurobuilding, le istituzioni e le varie associazioni di categoria sarebbero già iniziati. «Ma sul fronte pubblico e di eventuali varianti urbanistiche, nei nostri uffici non c’è niente – assicura il sindaco – le aree del proto sono tutte demaniali, non sarebbe possibili privatizzare alcunché, anzi, ci sarebbe anche un plusvalore dato dagli eventuali canoni a carico del privato. Vogliamo solo che si ragioni insieme su una possibilità che ci si prospetta e che va oltre gli interessi di bottega, ovviamente senza fare forzature. Se questa opportunità non la cogliamo oggi, lo faranno altri. E Civitanova, che si è posta sempre come capofila sul fronte economico-turistico del territorio, non può farsela sfuggire».

Sul mega progetto, però, c’è un fronte dove il malcontento che serpeggia. Il primo a prendere posizione contro il metodo, più che nel merito, è l’ex consigliere regionale Pd Francesco Micucci. «Dopo quattro anni di assoluto silenzio, il bell'addormentato Ciarapica si sveglia dal sonno e nel giro di pochi mesi vorrebbe mettere mano al cuore pulsante della citta: porto e Varco sul mare. Finalmente, bene – sottolinea Micucci – ma una operazione del genere, che andrà a stravolgere la città e a muovere decine e decine di milioni di euro non merita un coinvolgimento ed una partecipazione profonda della città? Ed invece su tutta l'operazione regna un alone di mistero: rendering tenuti nascosti, progetti misteriosi, consiglio comunale tenuto all'oscuro di tutto, perfino le associazioni di categoria lamentano l'assoluta mancanza di informazione. Non va bene sindaco, così non va bene».

Qualche ben informato parla addirittura di denunce pronte in caso il progetto vada avanti. Ma senza carte sul tavolo il rischio è che tutto resti l’ennesimo sogno di mezza estate. O di mezzo inverno, in questo caso.

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Questo è un articolo pubblicato il 18-02-2021 alle 15:00 sul giornale del 19 febbraio 2021 - 634 letture

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