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Civitanova: Il centrosinistra maceratese aggrappato a Micucci, che affonda Ciarapica: "Ossa rotte nonostante una lista a suo uso e consumo"

3' di lettura 22/09/2020 - Ha atteso la metà del pomeriggio di martedì per riprendere fiato, attendere il riconteggio (che ha assottigliato da 6 a 5 i voti di vantaggio su Romano Carancini) e commentare la tornata elettorale che lo riporterà comunque in Regione. Dopo cinque anni come capogruppo Pd in consiglio, Francesco Micucci è atteso da un altro lustro a palazzo Raffaello, ma stavolta sugli scranni dell’opposizione.

«È evidente che sia stato dichiarato un desiderio di cambiamento e che quindi ci siano delle evidenti responsabilità del Pd ma non solo, visto che nella coalizione di centrosinistra l’unica lista che elegge è Rinasci Marche – dice Micucci – ora chi puntava il dito ha la possibilità di dimostrare quali siano le sue vere capacità amministrative e non ci saranno più scuse né avversari su cui scaricare le colpe. Nonostante la consapevolezza di dover disputare una partita molto difficile queste elezioni erano partite con l’ambizione di poter governare con il centrosinistra ma, mio malgrado, mi trovo all’opposizione come unico consigliere eletto per l’intera provincia di Macerata. Essere all’opposizione da soli non sarà semplice ma mi impegnerò al massimo per tenere fede al mio patto con i cittadini, vigilando sull’operato della Regione. Faccio i miei complimenti all’amico Romano Carancini, sindaco uscente di Macerata, su cui sono risultato vincitore solo per una manciata di voti».

Ovviamente l’analisi si estende alla sua Civitanova, dove è risultato il consigliere più votato, e la stroncatura è netta soprattutto nei confronti del sindaco Ciarapica. «E’ stato confermato che gli elettori hanno voltato le spalle a chi fa politica solo per mero interesse personale, tenendo più alla propria poltrona che al ruolo che riveste – punge l’esponente dem – mi riferisco al sindaco Fabrizio Ciarapica che ne esce con le ossa rotte nonostante una lista fatta a suo uso e consumo. Quasi la totalità dei sindaci uscenti, di ogni colore politico, ha ottenuto buoni risultati tranne lui, il cui flop la dice lunga anche sulla sua condotta come primo cittadino. Le sue bugie elettorali non sono bastate ad ingannare gli elettori. Stessa sorte è toccata al suo ex assessore Gabellieri, anche lei bocciata senza appello. Ora vedremo se Ciarapica opererà una fuga da Civitanova o se cercherà di riattaccare i cocci rotti, prolungando la sua agonia a danno della città. Sarà quindi necessario ripartire proprio da qui per un nuovo percorso, forse più partecipativo anche con i possibili alleati sui cui sarà necessario trovare intese forti e durature».

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Questo è un articolo pubblicato il 22-09-2020 alle 16:36 sul giornale del 23 settembre 2020 - 264 letture

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