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Recovery Fund, Cna: le priorità per le Marche

fano grosseto 2' di lettura 19/09/2020 - Realizzare una piattaforma logistica integrata tra Porto di Ancona, Aeroporto di Falconara e Interporto di Iesi per vincere l’isolamento delle Marche sia in chiave di scambi commerciale sia in chiave turistica.

Inoltre utilizzare le risorse del Recovery Fund per recuperare il “gap” infrastrutturale su tutto il territorio marchigiano, predisponendo un Piano Regionale dei Lavori Pubblici che individui le opere da realizzare. A partire dalla Fano Grosseto, dalla terza corsia dell’A14 nel sud delle Marche, dalla Pedemontana e dal raddoppio della linea ferroviaria Falconara – Orte. Inoltre va risolto il problema del congestionamento della SS77di collegamento tra Umbria e Marche, nella parte relativa all’immissione nella SS16 Adriatica. Poi ci sono le infrastrutture immateriali, come la digitalizzazione, con la banda larga e ultralarga, che dovrà coprire tutta la regione. Sono queste, secondo la Cna Marche, alcune delle priorità per le quali il nuovo Governo regionale dovrà utilizzare gli ingenti finanziamenti che arriveranno alle Marche dall’Unione Europea.

“Il Recovery Fund” secondo il segretario Cna Marche Otello Gregorini “rappresenta per la nostra regione una “straordinaria occasione per tornare a crescere, rimuovendo ostacoli di carattere strutturale che penalizzano da troppo tempo lo sviluppo delle attività produttive. La condizione è impiegare le rilevanti risorse, che per le Marche dovrebbero ammontare ad 8 miliardi di euro, in interventi in grado di generare un impatto duraturo. Bisogna evitare di ripetere gli errori del passato nell’utilizzo dei fondi strutturali, disperdendo le risorse in tanti rivoli senza capitalizzarne i benefici”.

Secondo la Cna Marche bisogna concentrarsi sugli investimenti in infrastrutture e capitale umano. Quindi ammodernamento e potenziamento delle reti infrastrutturali, valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, sostegno agli investimenti privati, efficientamento della pubblica amministrazione per dotarla di strumenti e competenze adeguati per diventare fattore di sviluppo e non più freno all’iniziativa privata.

“Non meno rilevante “ precisa Gregorini “sarà la capacità di connettere gli investimenti al mondo produttivo che nelle Marche è composto in larga parte da micro e piccole imprese. In questa logica è necessario che le piccole imprese siano destinatarie di interventi specifici come ha riconosciuto la stessa Commissione europea. Occorre una nuova strategia su ricerca e innovazione per avvicinare le imprese, anche le più piccole, ai temi dello sviluppo tecnologico. Altra priorità per micro e piccole imprese è rappresentata dal credito, con la previsione di strumenti adeguati per la patrimonializzazione.”






Questo è un comunicato stampa pubblicato il 19-09-2020 alle 13:22 sul giornale del 21 settembre 2020 - 264 letture

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