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Fermo: Montegiorgio: La centrale elettrica sulle cascate del Sasso continua a far discutere. Comitato cittadini e minoranza chiedono un confronto per approfondire

3' di lettura 18/09/2020 - Ranadori : " La risposta alla nostra interrogazione è molto generica, più interlocutoria che definitiva"

“ Al Tevere al Tevere, l’acqua del Tenna non è bastevole”. Come narra la leggenda queste furono le parole di Enea ai troiani, dissuaso dai Piceni di Belmonte Piceno con l’aiuto della Sibilla, a costruire in loco Roma. L’acqua del Tenna sarà ora bastevole per realizzare la centrale idroelettrica sulla cascata del Sasso in località Piane di Montegiorgio? La questione fa discutere, nel merito e nel modo in cui sono state prese le decisioni , all’insaputa della popolazione con la quale è mancato un confronto, e alcuni cittadini di Montegiorgio non ci stanno. Questa centrale la contrastano, perchè andrebbe a deturpare un luogo storico di estrema bellezza paesaggistica, caro alla memoria comune, nel quale alcuni privati pensavano addirittura di realizzare un parco fluviale. Alcuni di loro temono anche che la centrale possa diventare l’ennesima cattedrale nel deserto, magari realizzata solo per accedere a finanziamenti e poi abbandonata, come successo in altre parti d’Italia. Così è stato rispolverato il comitato cittadino che si era già formato contro la centrale a biomasse a Piane, che si sta mobilitando innanzitutto per capire meglio.

Capire in primis la posizione dell’Amministrazione comunale che, dopo un iniziale diniego alla realizzazione dell’opera con tanto di motivazioni, hai poi dato il proprio placet sostenendo che il loro parere fosse solo consultivo e non vincolante. Affermazione smentita in un documento dell’ufficio regionale in cui si sostiene il contrario. In questo, infatti, si legge che “ il comune di Montegiorgio è stato chiamato a partecipare in quanto soggetto competente ad esprimersi in merito a conformità urbanistica delle opere, autorizzazione paesaggistica, concessione di aree di proprietà comunale necessarie per l’accesso al cantiere. Pertanto il parere del Comune, con particolare riferimento all’autorizzazione paesaggistica, non è da intendersi sicuramente di tipo consultivo, bensì vincolante nell’ambito del procedimento svoltosi”.

Della questione si è anche occupata la minoranza consiliare del gruppo “ Una nuova stagione per Montegiorgio” che aveva subito presentato una interrogazione con una serie di domande precise.

“ La risposta scritta ci è arrivata allo scadere del tempo utile- informa il consigliere Marco Ramadori- ma non è soddisfacente in quanto molto generica, più interlocutoria che definitiva e l’argomento merita un approfondimento che, però, andava fatto prima. L’amministrazione dice di aver cambiato la propria posizione e dato l’assenso all’opera dopo aver avuto modo di incontrare la società Picena Energie che si è dichiarata “ disponibile ad adottare gli accorgimenti, da concordare con l’Ente, necessari per quanto possibile a risolvere le problematiche di impatto ambientale”.

“ Impatti ambientali che, guardando gli atti, ci saranno di certo - continua Ramadori- soprattutto di carattere morfologico e visivo. Ora fermo restando che la produzione di energia da fonti rinnovabili è anche buona cosa, la domanda è se vale la pena di manomettere quei luoghi per farlo e producendone quanta? Il risultato finale , cioè il costo complessivo dell’opera, non solo quello monetizzabile ma anche delle ricadute permanenti che provocherà al territorio, è giustificato ?”.

In sostanza, alla Amministrazione Ramadori contesta sia un problema di metodo, per il mancato confronto con cittadini e forze politiche , che un problema di merito. “ L’amministrazione non era obbligata ad esprimere parere favorevole- continua Ramadori- perché i principi di tutela del territorio sono di loro esclusiva competenza, come da linee guida europee del 18/6/2018. Forse la materia andava meglio approfondita anche alla luce di 2 date che risultano agli atti: la Regione con decreto 106 de 18/7/2018 aveva escluso l’opera dalla valutazione di impatto ambientale e la richiesta della Piceno Energie è del 8/7/2019, cioè un anno dopo. Si tratta di refuso? Tutto può essere, però è un refuso che ricorre su più pagine. Parliamone”.






Questo è un articolo pubblicato il 18-09-2020 alle 12:55 sul giornale del 19 settembre 2020 - 235 letture

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