Latini: "sull’utilità del voto…inutile"

2' di lettura 17/09/2020 - "Sembrerebbe un paradosso, una sorta di calembour. Un gioco di parole. Ma per le Marche mai come per le regionali del 20 e 21 settembre 2020, questo assunto ha un valore fortemente civico oltre che ovviamente politico.

Alcuni infatti amareggiati e disincantati la buttano in braga sostenendo che è meglio non andare a votare, tanto il voto è inutile. Qualunquisticamente: “Non cambia mai nulla, il mio voto non conta nulla. E’ quindi inutile”. Nulla di più sbagliato. Mai come questa volta, infatti, l’utilità del voto…inutile appare in tutta la sua evidenza.

A cinquant’anni dall’avvio delle regioni, le Marche hanno le carte in regola per cambiare davvero. Per scrollarsi di dosso clientele e nepotismi dovuti alle incrostazioni di come il Pd ed i suoi fidi scudieri le hanno governate, meglio ancora sgovernate.

L’esercizio del voto è un dovere civico ed è sancito dall’art.48 della Costituzione. Si tratta dunque di un diritto inviolabile che non possiamo non esercitare. Il voto è lo strumento più potente che abbiamo per poter far sentire la nostra voce, ed infatti dentro la cabina elettorale che avviene il cambiamento esprimendo le nostre scelte, mettendo al primo posto l’interesse generale della nostra comunità.

Votare significa assumersi le proprie responsabilità, prerogativa e dovere di ogni cittadino che partecipa alla vita civile e sociale del proprio paese, senza dunque delegare ad altri le proprie scelte. Ecco, nelle Marche siamo chiamati a giudicare chi ci ha governato per decenni. Siamo chiamati a voltare pagina. A liberarci di ingombranti padrinati. In una parola ad eliminare ogni residua sudditanza. Ed il centro destra moderno che vede l’Udc portatrice dei suoi valori fondanti, è pronto a farlo dimostrando ai marchigiani sempre e comunque l’utilità del voto…inutile."