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Fermo: Focolaio nella residenza per anziani a Sant'Elpidio a Mare: Livini e Ciarrocchi fanno il punto

3' di lettura 11/09/2020 - Positivi 12 ospiti e 5 operatori. Isolati 11 contatti stretti.

«Cosa gli si può rinfacciare di così tanto pesante a questa sanità? - esordisce il direttore di Area Vasta 4 Livini. Una dimostrazione lampante dell’efficienza dei nostri servizi viene dalla vicenda ultima di Sant’Elpidio a Mare: siamo intervenuti tempestivamente su una struttura privata, fuori quindi dal nostro percorso istituzionale (la struttura privata non convenzionata viene gestita autonomamente), dal momento che abbiamo l’obbligo di intervenire sulla salute pubblica. Abbiamo trovato i positivi e li abbiamo messi in sicurezza, abbiamo trovato negativi e, poiché il privato non poteva dare loro soluzioni, abbiamo messo in sicurezza anche loro, il tutto in tempi ristretti. C’è, inoltre, il laboratorio dell’Istituto Zoo profilattico che analizza sui 200 tamponi al giorno, stiamo facendo un lavoro sul personale delle scuole per una ripartenza sicura: è un lavoro grande che porterà i suoi frutti, grazie alla collaborazione stretta di tutti i dipartimenti e anche dell’esterno. Appunti da fare non ce ne sono, se non da parte di chi ci vuole denigrare. Un terzo delle forze lavoro richieste ci sono già state autorizzate. La sanità fermana? Ѐ quella che dà le risposte utili e puntuali» così Livini stamane.

Al suo fianco il dott. Ciarrocchi, direttore dipartimento di prevenzione, per fare il punto sulla situazione residenza per anziani di Sant’Elpidio a Mare. «Una situazione analoga in altre aree vaste avrebbe messo in difficoltà il sistema. In pochissimo tempo abbiamo contrastato una situazione che poteva allarmare la popolazione e causare danni - premette. Noi siamo l’area vasta che con le risorse a disposizione riesce a ottenere degli ottimi risultati, questo perché non lavoriamo per compartimenti stagni, dialoghiamo tra dipartimenti».

«Abbiamo affrontato un focolaio di soggetti che si sono ammalati in contemporanea in una struttura di ricovero. Siamo intervenuti - spiega - martedì 8 settembre, l’Usca ha fatto il tampone alla paziente sintomatica (successivamente deceduta), il 9 mattino il tampone è risultato positivo; di conseguenza abbiamo effettuato i tamponi a 19 ospiti e a 8 operatori. Il 10 settembre sono arrivati i risultati: 12 positivi su 19 ospiti e 5 operatori positivi su 8. Ieri sono stati isolati i contatti stretti (11 in totale) e siamo riusciti a isolare i positivi, sia ospiti che operatori. Gli ospiti della residenza per anziani, tanto positivi quanto negativi, sono stati trasferiti a Campofilone. Gli operatori positivi sono nel proprio domicilio, e vengono monitorati. I primi sintomi - prosegue Ciarrocchi - si sono verificati il 5 e il 6 settembre.

Per contenere la pandemia, finché non ci sarà il vaccino, abbiamo solo l’arma della gestione corretta dei casi e dei contagi, isolando i positivi e i contatti stretti - conclude».

Per quanto riguarda invece la vaccinazione anti-influenzale la Regione ha stabilito che questa viene offerta a tutti i bambini da 0 a 6 anni, agli over 60. Obbligatoria sarà per gli operatori sanitari. «Abbiamo il 40 % in più delle dosi rispetto agli anni scorsi. Con il vaccino la diagnosi differenziale è agevolata. Metà di ottobre inizia la vaccinazione» spiegano.

«Noi siamo pronti ad attivare tutte le soluzioni - interviene il dott. Rocchi, direttore dipartimento professioni sanitarie - siamo pronti a potenziare le squadre di operatori sul territorio, così come sono stati rivisti tutti i piani di intervento intra ed extra ospedalieri».


di Benedetta Luciani
redazione@viverefermo.it





Questo è un articolo pubblicato il 11-09-2020 alle 16:15 sul giornale del 12 settembre 2020 - 242 letture

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