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Civitanova: Fontespina, il Cea torna all'attacco: "Cognigni e Carassai ci snobbano, la gente è stanca di questa politica"

6' di lettura 08/09/2020 - Sarà l’emergenza anticovid. Sarà che in tv c’è la Nazionale di calcio. Ma l’assemblea pubblica organizzata dal Cea, il comitato del quartiere Fontespina, almeno sul fronte delle presenze è stato un mezzo flop. C’erano non più di una decina di cittadini e diversi esponenti della politica locale (l’aria delle elezioni…), ma la delusione da parte del presidente del comitato, Angelo Broccolo, è stata evidente.

«Siamo al quinto appuntamento che organizziamo in due anni, i problemi aumentano e vedere così poca gente fa salire lo scoramento – ha detto al microfono – io lo leggo come il segno di una città che è stanca e che partecipa sempre meno alla vita pubblica». L’affondo più forte è in direzione dell’assessore all’ambiente e alla sicurezza Giuseppe Cognigni, che ancora una volta ha disertato il confronto (anche se il coordinatore comunale della Lega Giorgio Pollastrelli ha garantito che questa cosa non si ripeterà), ma anche di quello ai lavori pubblici Carassai, che dopo il confronto di un anno e mezzo fa ha chiuso le comunicazioni. «Parliamo di allagamenti e di sicurezza del quartiere e l’assessore non si fa vedere – ha tuonato Broccolo – noi siamo apartitici, vogliamo solo risolvere i problemi. A partire dall’illuminazione pubblica: dato che c’è in partenza un progetto per riqualificarla in tutta la città, vorremmo che si parta da qui, visto che siamo fermi agli anni Ottanta. Non si fanno investimenti a una vita a Fontespina e dobbiamo vedere assessori che si rifiutano di confrontarsi con noi che stanziano 135 mila euro per un evento privato… Se fossimo stati in 300 qui sarebbe stato diverso, mi rendo conto. Quindi la colpa è anche di noi cittadini. Ma bisogna capire che se siamo rimasti in cinque è perché la gente pensa che la politica ormai non serva più a risolvere i problemi».

Problemi che, nel quartiere, restano i soliti: oltre alla scarsa illuminazione, i marciapiedi lungo la Statale sono pericolosi e gli allagamenti che ad ogni pioggia superiore alla norma non si contano più. «Ci siamo confrontati con l’ufficio tecnico, ci vorrebbe una ispezione approfondita delle tubature sotto terra per capire se e dove ci sono intasamenti, non è possibile che anche un sottopassaggio realizzato di recente come quello Broccolo si allaghi come il 4 agosto scorso – ha spiegato Siria Carella, altra voce del Cea – sono stati deliberati i lavori in via Ruffini, ma il vero problema resta che in alto, in via Vasco da Gama è ancora tutto fermo. Ad aprile 2019 Carassai disse che con le nuove scogliere non ci sarebbero stati più allagamenti. Eravamo scettici e infatti non è andata come prevedeva».

A metterci la faccia, per l’amministrazione comunale (visto che il sindaco Fabrizio Ciarapica ha scelto di confrontarsi con il comitato Basta Puzza), è stato l’assessore al commercio Pierpaolo Borroni. «Sull’illuminazione non è stato ancora deciso nulla, ma mi prendo l’impegno di portare in giunta l’istanza di porre Fontespina come priorità – ha sottolineato il candidato di Fratelli d’Italia alle prossime regionali – sono in progettazione dei lavori per migliorare il deflusso delle acque, così come il rifacimento dei marciapiedi sul lato est della Statale, per i quali abbiamo messo 50 mila euro e che speriamo di far partire entro la fine dell’anno. Per pulizia delle caditoie c’è in avvio un progetto sociale con la cooperativa Il Nodo, speriamo sia un esperimento che funzioni. In generale, non è vero che non c’è attenzione al quartiere. Sono in dirittura d’arrivo i lavoro di realizzazione del manto di erba sintetica del campo da calcio, per il quale abbiamo investito 700 mila euro, quindi a gennaio partirà un nuovo stralcio di lavori sul verde del lungomare nord. E non dimentichiamoci dell’ex liceo, dove sorgerà un supermercato di media dimensione e che porterà con sé una nuova rotatoria sulla statale e migliorie alle strade attigue».

L’unica presente in massa è stata l’opposizione, con il trio Ghio-Mei-Corvatta. Il primo si è focalizzato sul caso di via Vasco da Gama, essendo stato avvocato di una delle cooperative che all’epoca fu citata dal Comune, che poi perse la causa. «Quello è il vero scandalo di Civitanova, bisognerebbe che, prima delle prossime comunali, il comitato faccia impegnare i candidati sindaco a farsi carico della questione – ha ribadito il consigliere comunale, candidato alle regionali a sostegno di Mangialardi nella lista civica “Le nostre Marche” – il Comune è proprietario di quella strada, ma non se ne è ancora fatto carico a 10 anni dalla sentenza. Non c’è l’asfalto, i sottoservizi sono un disastro, il marciapiede sta crollando. Gli allagamenti delle vie sottostanti partono tutti da lì. Non si può intervenire solo quando ci scapperà la tragedia».

Anche il pentastellato Stefano Mei è cittadino interessato con il suo Hotel Velus. «Sull’ex liceo avrei sperato in un diritto di prelazione per il Comune, visto che il prezzo è sceso ad 5 milioni a meno di 2 e a quel punto si sarebbero potuti investire i soldi di Gas Marca – ha aggiunto il consigliere 5 Stelle – Fontespina è ormai una città nella città di oltre 10 mila abitanti, ma non ha una piazza, un luogo di incontro e il lungomare è in condizioni drammatiche. Perché allora si sono investiti 700 mila euro per un campo di calcio? Non si potevano destinare quei fondi ad altre priorità, sentendo prima comitato e cittadini?».

L’ex sindaco Corvatta ha battuto sui due grandi progetti in arrivo nel quartiere: illuminazione ed ex liceo. «Per l’illuminazione l’amministrazione è arrivata al risultato cui sarebbe arrivata col nostro stesso progetto facendo un’altra strada e perdendo tre anni – ha evidenziato il leader di Futuro in Comune – sull’ex liceo facemmo un progetto di urbanistica partecipata, ne venne fuori l’idea di avere un supermercato, ma anche una piazza pubblica, uffici e la sede di una farmacia comunale. Con il nuovo accordo ci sarà solo il supermercato: non il massimo, ma meglio che lasciare ancora le cose come stanno».

Di fatto, però, soluzioni concrete per i grandi problemi del quartiere se ne vedono poche all’orizzonte. E allora Broccolo ha chiuso rinnovando una battuta che è diventata un marchio del comitato: «Ciarapica o Corvatta, basta che sia cosa fatta».

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Questo è un articolo pubblicato il 08-09-2020 alle 10:28 sul giornale del 09 settembre 2020 - 261 letture

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