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Civitanova: Italia Viva si fa voce delle donne: con Lucia Annibali l'esperienza dello sportello antiviolenza di Recanati

5' di lettura 07/09/2020 - Anche la Regione può e deve fare la sua parte nella lotta alla violenza sulle donne. Da questo spunto è nato l’incontro con Lucia Annibali, organizzato dal gruppo Italia Viva alla pasticceria San Marone. Un problema del quale non si parla mai abbastanza e che i renziani maceratesi hanno affrontato mettendo sul tavolo un’esperienza virtuosa: quella dello sportello antiviolenza di Recanati.

«Lo lanciammo nel 2013, quando ero sindaco, da uno stimolo che venne da un’assemblea di istituto del liceo cui partecipai – ha ricordato Francesco Fiordomo, candidato di Italia Viva ed ex primo cittadino di Recanati, affiancato dall’altra candidata Manila Ilari e dalla coordinatrice provinciale del partito Teresa Lambertucci – per questo è un punto cui tengo particolarmente. L’esperienza di Recanati è un esempio che crediamo vada replicato sul territorio e sostenuto da parte delle amministrazioni. La presenza di Lucia è significativa, da leggere con la voglia di ognuno di noi di impegnarsi per fare qualcosa di concreto».

Dall’inizio del 2020 sono già state 66 le donne rivoltesi allo sportello recanatese, 61 delle quali mamme, tutte di età compresa tra i 17 e 67 anni. «Donne di ogni fascia sociale con motivazioni varie per cui rivolgersi allo sportello – ha raccontato Tania Paoltroni, presidente del consiglio comunale leopardiano – c’è chi chiede consulenze legali, chi ha solo bisogno di parlare ma anche chi ha necessità di protezione. Il problema è che quando prendiamo in carico queste donne nella nostra rete, ci sarebbe bisogno di maggioro sostegno sul fronte sociale, sanitario, legale e da parte delle forze dell’ordine. Sarebbe bello questi centri andassero verso la chiusura perché vorrebbe dire che non servono più, ma non è ancora giunta quell’ora».

La responsabile del centro di Recanati è la criminologa Margherita Carlini. «Partimmo con un esperimento di un anno ma scoprimmo una esigenza enorme da parte della popolazione, per cui dovemmo ampliare le aperture dello sportello – ha ricordato Carlini – io vengo da Ancona, dove lo sportello aprì nel 1984, e non pensavo fosse così importante anche in un territorio più piccolo come Recanati. Mi colpì come molte donne anziane si rivolsero a noi realizzando quello che avevano subito per tutta la vita da quello che scrivemmo su una brochure che distribuimmo a tutta la cittadinanza. Nel 99% dei casi chi veniva da noi aveva quella brochure in mano. Molte donne si resero conto da quella semplice iniziativa cosa avevano subito per tutta la vita».

La Regione ha già fatto qualcosa e il governo cerca di tenere la barra dritta proprio su stimolo di Lucia Annibali, la cui drammatica storia personale si è trasformata in un energia per cercare di far sì che altre donne non debbano rivivere quell’incubo. «Come Italia Viva, stiamo cercando di toccare un po’ tutti i temi, dalla sanità alle infrastruttura, ma anche di giustizia e altro ancora – ha evidenziato l’avvocato pesarese, deputato di Italia Viva – di donne, però, non lo si fa mai abbastanza nelle campagne elettorali, sembra quasi sempre fuori luogo, fuori contesto e di nicchia. E invece ci si dimentica le donne sono la maggioranza e su di loro portano tante sfaccettature. Senza contare che l’esperienza del covid ha portato con sé un aspetto nuovo: il restare chiusi in casa per lunghi periodi può aver caricato alcune donne di ancora più sofferenza. Durante il lockdown ho sentito esperienze di donne picchiate con i giocattoli dei figli. La riapertura della scuola è già fondamentale anche in questo senso, per alleggerire un po’ il carico familiare e non andare incontro a una povertà educativa che è fattore cruciale in questo ambito. Come gruppo abbiamo iniziato a parlare di violenza economica, partendo da una mozione che ho presentato lo scorso 25 novembre. Non avere contezza delle risorse economiche della famiglia, non poter accedere a banche e carte di credito, il mancato pagamento dell’assegno di sostentamento dopo la separazione, sono tutti aspetti che incidono sulla vita di una donna. Nell’ultimo dl rilancio è stato approvato un decreto che crea il reddito di libertà, un fondo da 3 milioni che va a donne che escono da esperienze di violenza per sostenerle nella ripresa di un nuovo percorso. Ora è importante che queste risorse diventino realtà, ma anche a livello locale si può fare molto. E per questo ringrazio i nostri candidati che si mettono in gioco per portare in Regione anche queste tematiche».

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Questo è un articolo pubblicato il 07-09-2020 alle 19:18 sul giornale del 08 settembre 2020 - 179 letture

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