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Fermo: Magliano di Tenna: Terra Terra . . . portami giù nella vigna dove i grappoli baciano l'erba le parole di una vecchia canzano

3' di lettura 28/02/2020 - La storia ufficiale dell'azienda inizia a giugno del 2018. Due giovani amici, compagni di divertimento: Diego Ruggeri (oggi 34 anni) da Montegranaro e Diego Lancioni (idem, 28 anni) da Rapagnano, in tutt'altre faccende affaccendati, decidono di investire in agricoltura. Hanno già una passione per gli animali e per la campagna. Tra l'altro, la famiglia Lancioni ha un negozio di alimentari di tutto rispetto.

Bene! A cena, in quel 2018, si cerca il nome da dare all'impresa. Come sempre le cose più di buon senso vengono dal realismo. «Vorremmo metter su un'azienda da contadini, semplice, non complicata» dicono tra sé, «un'azienda terra terra». «Terra terra?»... c'è un attimo di sospensione, terra terra è un modo di dire della nostra gente. Massì: Terra Terra. Il nome è scelto. Ora occorre lavorare. I terreni ci sono. Appartengono alle famiglie dei giovani. Undici ettari a Magliano di Tenna, otto a Massa Fermana, un piccolo spazio di «due tavole» a Osteria di Rapagnano. Ma cosa produrre? Ancor una volta ci si guarda in giro. Le persone stanno maturando una nuova coscienza salutistica. Vogliono qualità e genuinità. S'accende la lampadina. «Cominciamo con frutta, ortaggi e verdura». Si parte. I genitori danno una mano. La stagionalità dei prodotti è la bussola. E i prodotti vengono consegnati anche a domicilio nel raggio di 15-20 km. Diego Lancioni si alza alle cinque di mattina per curare la campagna. Il suo omonimo, e socio, fa il turno in serata per le consegne ai privati, ai bar e ai ristoranti. I due Diego avvertono la necessità di metter su un punto vendita fisso. Meglio se a ridosso di una strada trafficata. Perché non a Osteria di Rapagnano? Detto e fatto. Prima con una sorta di chalet a rotelle, mobile, in un quadrato di proprietà di Lancioni. Poi, su suolo pubblico, pagando la relativa tassa d'occupazione. Il casottino di legno è piccolo ma gradevole, l'interno ben curato. Al bancone c'è Veronica, che lavora e studia. La scelta premia. E da cosa nasce cosa. Il campo di Magliano di Tenna è ricco di ulivi e di una vigna. Perché non produrre olio? Già. S'inizia con una miscela di olive diverse. Il blend piace. Si continua. Per la produzione di vino si attende. Troppo complicato in questa fase. Però la vigna può servire. A cosa? Ad organizzare merende, pranzi e cene. Con un format particolare: prezzo popolare, luogo suggestivo, musica e intrattenimento. Un successo. Arrivano amici, poi conoscenti, poi turisti. «Il tramonto nell'orto – racconta Diego Ruggeri – ha funzionato, eccome».

A Rapagnano intanto, nel negozio di alimentari di Lancioni frutta ortaggi e verdure arrivano direttamente dai campi di Terra Terra. C'è da dire poi che la «bottega» oltre che di alimentari è diventata anche una Caffetteria. Come dire: frutta e caffè espresso, pomodori e cappuccino. Insomma: un'idea da città.

Per il futuro? «I progetti sono diversi – spiega Ruggeri – stavamo pensando anche a delle serre. I costi sono alti, però. Faremo un passo alla volta». E comunque sempre terra terra, Cioè realismo realismo.




Adolfo Leoni


Questo è un articolo pubblicato il 28-02-2020 alle 17:48 sul giornale del 29 febbraio 2020 - 542 letture

In questo articolo si parla di agricoltura, Montegranaro, Magliano di Tenna, Rapagnano, adolfo leoni, Km 0

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