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Fermo: Fermo: Da San Martino a San Biagio…un weekend sulle vie del vino

4' di lettura 07/02/2020 - Conoscere, approfondire e visitare i luoghi del vino: la valorizzazione del territorio parte dal vino e si apre alla gastronomia, alle eccellenze artigianali e alle bellezze storiche e paesaggistiche.

La Libera Associazione Culturale Armonica-Mente in collaborazione con l’Assessorato al Commercio del Comune di Fermo e l’Associazione Italiana Sommelier- delegazione di Fermo lancia la sfida: valorizzare l’eccellenza enologica del fermano e creare flussi turistici da fuori regione.

“Cinque anni fa prendeva il via il Premio San Martino d’Oro, ricorda Nunzia Luciani, presidente dell’associazione. Il mio sogno era portare la rassegna “ Di villa in villa” sulle strade del vino”.

E’ nato così il Premio San Martino che ogni anno vede una cantina vincitrice e altre meritevoli di menzioni. “In questi cinque anni la missione dell’amministrazione comunale si è sempre basata sul turismo e - come sostiene l’assessore Mauro Torresi – chi, meglio dei produttori di vino, può fare da ambasciatore del nostro territorio portando avanti il turismo?”.

Due nuove iniziative in programma nel weekend - spiega Davide Bonassi, coordinatore della giuria.

La prima è l’organizzazione di un press tour intitolato “Da san Martino a San Biagio” che vedrà in questi tre giorni la visita nelle cantine risultate premiate nell’ultima edizione del San Martino d’Oro da parte di otto giornalisti di enogastronomia, provenienti da fuori regione.

La seconda sarà l’istituzione di un nuovo premio, il Premio della Critica San Biagio (santo protettore della gola nonché nome della località fermana dove furono rinvenute delle anfore romane) assegnato dai giornalisti ospitati.

“Queste due nuove iniziative non concludono il progetto San Martino ma aprono nuove prospettive”, dice Bonassi, “si tratta infatti di un rilancio, una nuova sfida con la speranza che diventino una consuetudine anch’esse. Aldilà del concorso sarà anche un momento di confronto fra i produttori di zona sui vini realizzati nell’ultima annata per fare un punto della situazione sull’evoluzione qualitativa”.

Le cantine che ospiteranno i giornalisti, grazie al contributo economico delle quali è stato possibile organizzare il tour, sono: La Pila di Montegiorgio che domenica riceverà il premio san Martino d’Oro, Conti Maria di Monte Rinaldo, Vigneti Santa Liberata di Fermo, Vini Firmanum di Montottone, Rio Maggio di Montegranaro, Cantina di Ruscio di Campofilone, Vittorini di Nico Speranza di Monsampietro Morico e Terra Fageto di Pedaso.

Un ringraziamento particolare è andato ad Adolfo Leoni dal quale i giornalisti avranno modo di ascoltare la storia di Fermo e della Cavalcata dell’Assunta, all’Accademia dello Stoccafisso alla Fermana nella persona di Saturnino di Ruscio per la disponibilità nell’organizzare la cena di sabato 8, al Laboratorio Piceno della Dieta Mediterranea e all’istituto Carlo Urbani di Porto Sant’Elpidio per il supporto degli allievi.

“Non dobbiamo dimenticare”, ricorda il vicepresidente del Laboratorio Piceno della Dieta Mediterranea Paolo Foglini, “che la nostra cultura e le nostre tradizioni hanno contribuito a creare un distretto della longevità”.

“Un marchio fortissimo, quello di dieta mediterranea, sperimentato e scientificamente provato nel nostro territorio che si pone come base unendo ogni realtà”, sostiene Leoni. “Vini, salumi e borghi connessi diventano “terra della dieta mediterranea”.

Preziosa, infine, la collaborazione dell’Ais. “E’ la prima volta che partecipo alla commissione di degustazione, approfondire la conoscenza del territorio per me è motivo di accrescimento professionale. Il paesaggio che contraddistingue la nostra regione è unico. La provincia di Fermo è una fascia di territorio che si staglia dal mare agli Appennini, il suo terroir ha consentito la diversificazione del prodotto enologico spaziando da vitigni autoctoni a uve internazionali. Siamo conosciuti a livello mondiale per il verdicchio ma al di sotto della zona nord si nasconde un altro territorio, fatto di tante eccellenze, poco calpestato dagli stessi marchigiani. Il vino è diventato un concetto che rientra in quello più ampio di cultura e di storia. Parlare di vino è parlare di territorio; non c’è cosa più entusiasmante che recarsi in cantina e conoscere le storie dei produttori”, così la delegata Ais del fermano Barbara Paglialunga.

Domenica 9 febbraio alle ore 12 la consegna del Premio San Martino d’Oro, delle menzioni e del premio della critica San Biagio presso la Sala dei Ritratti di Palazzo dei Priori aperta al pubblico.


di Benedetta Luciani
redazione@viverefermo.it





Questo è un articolo pubblicato il 07-02-2020 alle 15:47 sul giornale del 08 febbraio 2020 - 311 letture

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