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Civitanova: Regolamento di polizia urbana, altro nulla di fatto: la chiusura rinviata al prossimo consiglio comunale

Cognigni 4' di lettura 01/02/2020 - Altro nulla di fatto sul regolamento di polizia urbana. Doveva essere il piatto forte del consiglio comunale di venerdì sera e così è stato, ma la discussione è stata interrotta dopo aver votato il ventiseiesimo dei 45 articoli che compongono l’atto.

La decisione unanime è arrivata quando l’orologio della sala consiliare si avvicinava all’1 di notte e con il dibattito ancora in alto mare, visti i 19 articoli ancora da snocciolare, emendare ed approvare. Si è comunque andati avanti con l’approvazione di ulteriori 12 articoli dopo i primi 14 che avevano avuto il via libera nell’ultimo consiglio del 2019. Battaglia doveva essere e battaglia è stata, ma la maggioranza, a parte qualche piccola correzione, ha tirato dritto per la sua strada.

Il dibattito si è acceso da subito sull’articolo 15, quello che parla del divieto di tenere in casa materiali infiammabili in grande quantità e, ove possibile, di eliminare le bombole in favore dell’obbligo ad allacciarsi alla rete del metano. «E’ ridicolo obbligare la gente a collegarsi al metano quando magari potrebbero avere la volontà di usare l’elettricità o pompe di calore», ha eccepito l’opposizione, senza però riuscire a smuovere l’assessore Giuseppe Cognigni e il comandante della Polizia Locale Daniela Cammertoni: «Ciò che ci interessa è avere uno strumento per combattere l’utilizzo delle bombole, quello sì è davvero pericolo per la sicurezza della cittadinanza», ha spiegato la Cammertoni.

Discussione calda anche sull’articolo 20, che regolamenta l’obbligo per i privati di tenere decorosamente le facciate di palazzi e abitazioni. L’attenzione è stata catalizzata sulla definizione del divieto di appendere i panni ad asciugare fuori da finestre o balconi. «E’ esagerato, come fa una persona che risiede in un piccolo appartamento e non può fare in altro modo?», ha interrogato Stefano Ghio. «Nessun problema per chi vuole mettere un stendino sul balcone, anche in questo caso vogliamo eliminare i casi limite», ha ribattuto l’assessore Cognigni, mostrando alcune foto scattate in giro per la città, compresa una che mostrava un accappatoio appeso ad un’antenna parabolica. Avanti tutta anche sulla regolamentazione dell’apposizione di targhe, luci, tende e affini, sulla regolamentazione delle attività nei parchi pubblici (divieto di bivacco, circolazione dei mezzi, vendita e somministrazioni varie) e sulla custodia degli animali sia da compagnia che da macello. «In generale, sembra un regolamento che va nella direzione rispetto a quello che si invoca oggi: invece di snellire la burocrazia, la si complica», hanno ribadito più volte in coro i consiglieri di opposizione. Il terzo e si spera decisivo round andrà in scena al prossimo consiglio comunale.

Nella prima parte della seduta si è parlato dell’altro tema caldo: quello della sala slot di via Silvio Pellico. Giulio Silenzi, dopo aver ripercorso l’iter che ha portato al diniego all’apertura della struttura perché troppo vicina a luoghi sensibili, ha chiesto all’amministrazione di ritirare la delibera di giunta che, a suo avviso, contrastava con la legge regionale sull’apertura di tali attività. «Non la ritiriamo perché è un atto che contiene i criteri di applicazione della stessa, in quanto la Regione non li ha mai definiti – ha affermato l’assessore al commercio Pierpaolo Borroni – se la ritirassimo torneremmo all’indefinitezza precedente e torneremmo ad avere casi come quello che si è verificato qui, con misurazioni delle distanze tra luoghi prese in maniera diversa da caso a caso».

Bocciate, invece, le due mozioni di Stefano Mei riguardanti entrambe Civitanova Alta. La prima era quella che chiedeva l’istituzione di un centro anziani. «Mi segnalano dei locali già pronti all’uso in via del Mercato», ha suggerito il rappresentante 5 Stelle. «E’ già in programma da tempo di realizzarlo negli spazi dell’ex tribunale, stiamo cercando un modo per sollecitare lo stesso a liberarli dai faldoni dell’archivio», ha argomentato l’assessore ai lavori pubblici Ermanno Carassai. L’altra era quella dell’istituzione di una no tax area nel perimetro del centro storico e qui il dibattito è stato davvero infuocato. «Sono pronti 80 mila euro in sgravi e contributi vari», ha spiegato l’assessore al bilancio Roberta Belletti. «Ma questa non è una no tax area. L’avete promessa in campagna elettorale, ricordiamo tutti il sindaco Ciarapica che lo assicurava mentre passeggiava scenicamente in piazza», ha polemizzato Silenzi e non è bastato l’elenco di interventi in favore della città alta fatto dallo stesso primo cittadino per evidenziare l’attenzione dell’amministrazione. «C’è anche l’idea di portare un presidio fisso di polizia locale», ha anticipato Ciarapica. «Svia dal problema perché una no tax area non si può fare, non si può non far pagare delle tasse ai cittadini», ha ribattuto Silenzi.

Sono rimasti nel cassetto, invece, tutti gli altri 12 punti all’ordine del giorno, con mozioni di ogni tipo e pure il regolamento per l’attività delle sale slot. Tutto rinviato a data da destinarsi.








Questo è un articolo pubblicato il 01-02-2020 alle 09:55 sul giornale del 03 febbraio 2020 - 804 letture

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