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Fermo: Maria Federica Paoloni ex Sindaco di Magliano di Tenna risponde alle critiche di Italia Nostra

4' di lettura 31/01/2020 - Il 28 Gennaio 2020 è apparso su questo quotidiano un comunicato della Sezione Fermana di Italia Nostra che riguarda il mio paese Magliano di Tenna ed in particolare una rampa che si sta montando (l’opera non è ancora ultimata) in uno spazio verde del polo scolastico e che servirà ad abbattere le barriere architettoniche ovvero ad agevolare l’ingresso e l’uscita dei bambini dal I piano della scuola dell’infanzia

Ritengo opportuno il mio intervento in questa pagina poiché, in qualità di Sindaco uscente, sono stata accusata di “aver gestito allegramente i soldi dei cittadini” per una opera che viene definita “uno scempio per l’ambiente circostante”.
Sottolineo, innanzitutto, che anche tra “i meno giovani” è diffuso il malcostume di parlare di persone e fatti senza aver prima cercato di capire o di approfondire la questione con gli interessati.
Nel caso specifico, colui che ha scritto l’articolo, non mi ha cercata, ma si è preso la libertà di parlare di me e della mia giunta trincerandosi dietro la sigla “Italia Nostra”, proprio per cercare in questo modo di dare più autorevolezza alle proprie parole e far credere a chi legge che sta parlando una persona competente in materia.
Ne è venuto fuori un articolo politico non certo ambientalista, un attacco qualunquista ad una amministrazione uscente che ha dato sempre prova di onestà e correttezza.
Tuttavia, ringrazio il Presidente dell’Associazione Italia Nostra, poiché mi dà l’opportunità di parlare di barriere architettoniche.

E’ barriera architettonica “tutto ciò che viene percepito come ostacolo ed abbatterla significa consentire e garantire al maggior numero di persone il diritto di libertà di movimento”.

Poiché la percezione dell’ostacolo è diversa da ogni individuo e varia a seconda delle caratteristiche della persona, io sostengo, caro Presidente, che dobbiamo permettere a tutti indistintamente il libero accesso e la libera fruizione delle strutture e degli spazi pubblici.
E’ troppo limitante parlare di handicap solo se la persona si trova su una sedia a rotelle. La disabilità non è solo quella sulle due ruote, non è solo deambulatoria, ma si concretizza in una limitazione funzionale degli arti anche minore o in una limitazione visiva, uditiva e sensoria.
Pensare di abbattere una barriera architettonica con un montacarichi o una piattaforma elevatrice, o un servo scala significa interpretare la disabilità come “diversità” ed io non avrei mai voluto che i miei concittadini si fossero sentiti discriminati.
Quando un disabile si trova dinanzi ad uno ostacolo come quello di dover fare delle scale per salire al primo piano della nostra scuola deve essere libero di accedervi senza dover attendere che l’addetto al servo scala lo metta in funzione o che l’ascensore venga aperto da una persona che ne tiene le chiavi. Paradossalmente il servoscala e l’ascensore possono diventare anche essi delle barriere.
La rampa significa che ho la libertà di salire o di scendere da quel piano quando e come voglio senza dover chiedere il permesso, esattamente come tutti.
Nel nostro caso, infatti, un ascensore , un montacarichi o un servo scala richiederebbero l’intervento di un addetto e l’espletamento di una procedura che non si può attendere se si vuole andare a prendere il proprio nipotino e se si vuole partecipare ad una qualunque iniziativa.
Per non parlare della necessità di garantire l’evacuazione del piano in caso di calamità naturali o di incendio o altri eventi straordinari : la rampa permette l’allontanamente immediato e veloce dall’edificio e porta i ragazzi nel piazzale lontano dalle costruzioni. Le scale non possono dare lo stesso risultato e rendono l’evacuazione in massa pericolosissima.
Invito i lettori di questo articolo ad andare a vedere la rampa, la quale è posizionata in un luogo che non è mai stato dedicato ai giochi dei ragazzi e che è circondato dal verde.
Nel percorrerla ci si avvicina alla natura circostante fino a toccare quasi gli alberi.
Alcuni di voi la troveranno non bella, ma non era intenzione della mia amministrazione fare una opera d’arte, bensì dare un servizio ai cittadini.
Il sindaco potrà stare tranquillo e “firmare i documenti per l’agibilità” e se vorrà potrà ringraziarci per la possibilità che gli abbiamo dato di fruire dei locali del I piano della scuola dell’infanzia.




Maria Federica Paoloni


Questo è un comunicato stampa pubblicato il 31-01-2020 alle 17:02 sul giornale del 01 febbraio 2020 - 216 letture

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