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Fabriano: era una donna socialmente pericolosa, sequestrati beni agli eredi per 250 mila euro

2' di lettura 23/12/2019 - I finanzieri del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Ancona, diretti dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione nei giorni scorsi ad un provvedimento di sequestro adottato per la prima volta nelle Marche su beni nella disponibilità degli eredi di un soggetto ritenuto “socialmente pericoloso”.

La misura di prevenzione a carattere patrimoniale è stata disposta dal Tribunale di Ancona ai sensi del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione. In particolare, sono stati sottoposti a sequestro somme di denaro per oltre 120 mila euro nonché un terreno edificabile di 1.100 mq situato nel fabrianese, per un valore complessivo stimato di circa 250.000 euro. I minuziosi accertamenti sviluppati dai militari del G.I.C.O. del Reparto delle Fiamme Gialle sono stati eseguiti nei confronti di M.W., originaria di Fabriano deceduta nel 2017 all’età di 67 anni, permettendo sia di evidenziare la pericolosità sociale della donna, in quanto ritenuta autrice di una pluralità di reati quali usura, riciclaggio e bancarotta fraudolenta, consumati tra il 2005 e il 2011 nel fabrianese, che le avrebbero consentito di procurarsi elevate fonti di ricchezza e liquidità, sia di accertare la sperequazione tra il patrimonio accumulato e il reddito dichiarato, presupposti questi per avanzare una richiesta di misura di prevenzione di natura patrimoniale.

Tale risultato è stato conseguito in virtù della possibilità giuridica, consentita solo da pochi anni, di avanzare la richiesta di sequestro finalizzata alla confisca di beni nella disponibilità, diretta o indiretta, non soltanto del soggetto ritenuto socialmente pericoloso, ma anche del patrimonio nella disponibilità degli “eredi”, in quanto frutto delle attività criminali poste in essere in vita dal loro dante causa. E' la prima volta che nelle Marche trova applicazione l'innovativa misura che permette di avanzare una richiesta di sequestro di beni nella disponibilità degli eredi, purché inoltrata nel termine ultimativo di 5 anni dalla data del decesso del soggetto ritenuto “socialmente pericoloso”.

L’attività in esame testimonia ulteriormente il costante sinergico impegno della Procura della Repubblica di Ancona e delle Fiamme Gialle a tutela dell’interesse generale di garantire la sicurezza economico finanziaria e il rispetto delle regole della concorrenza, che si concretizza, come nel caso in argomento, anche attraverso l’individuazione e la “rimozione” dal circuito dell’economia legale dei beni acquisiti illecitamente.






Questo è un articolo pubblicato il 23-12-2019 alle 09:02 sul giornale del 24 dicembre 2019 - 621 letture

In questo articolo si parla di cronaca, giulia mancinelli, articolo

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