Urbino: Sgarbi prosindaco non eleggibile, slitta la nomina, rinviato per "approfondimenti" il Consiglio Comunale

2' di lettura 13/12/2019 - Rinviato a data da destinarsi il Consiglio Comunale, inizialmente previsto per domani, in cui sarebbe stata conferita all'ex assessore Vittorio Sgarbi la carica di prosindaco di Urbino.

Rinvio dovuto ad "approfondimenti relativi alla normativa concretamente applicabile in relazione a quanto previsto dall’articolo 19 bis dello Statuto comunale", si legge nella lettera inviata ai consiglieri dal presidente del Consiglio Comunale Massimiliano Sirotti.

Ma cos'è successo nello specifico? Andiamo con ordine, la figura del prosindaco, non prevista dallo statuto del Comune di Urbino, era stata istituita con una delibera del Consiglio Comunale lo scorso 25 settembre. In tale delibera veniva introdotto nel suddetto statuto l'articolo 19 bis, il quale articolo, al comma 3, indica espressamente che "il prosindaco è scelto tra i cittadini eleggibili alla carica di Consigliere comunale".

Ed è proprio sull'eleggibilità dell'ex assessore Sgarbi che sorgono i problemi, l'articolo 60 del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL - D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267), al punto 12, infatti ritiene ineleggibili alla carica di consigliere comunale "i sindaci, presidenti di provincia, consiglieri comunali, provinciali o circoscrizionali in carica, rispettivamente in altro comune, provincia o circoscrizione". Sgarbi, sindaco del comune di Sutri, in provincia di Viterbo, da giugno del 2018, non sarebbe quindi in possesso dell'unico requisito richiesto dalla delibera del Consiglio Comunale.

A portare alla ribalta questo impedimento normativo era stato, nei giorni scorsi, un articolo de ilDucato, la testata online dell'Istituto di Formazione al Giornalismo di Urbino.

Inizialmente si era ipotizzato di procedere lo stesso alla nomina dell'ex assessore, in quanto il titolo di prosindaco sarebbe meramente onorifico, senza compiti amministrativi, ma alla fine si è deciso di rinviare in attesa di approfondimenti. Al momento tutto lascia presagire che per trovare una soluzione se ne parlerà non prima di gennaio.