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Processo per l'alluvione: chiesto il rinvio a giudizio per gli otto indagati, il giudice deciderà a dicembre

Alluvione Portone 2' di lettura 29/11/2019 - Nuova udienza, l'ultima prima della decisione dei giudici sul rinvio a giudizio o meno per gli otto indagati, per il processo dell'alluvione del 2014 quella che si è tenuta giovedì mattina al Tribunale di Ancona.

I pm Rosario Lioniello, Irene Bilotta e Ruggero Dicuonzo hanno confermato la richiesta del rinvio a giudizio per gli otto indagati, tra cui il sindaco Maurizio Mangialardi, l'ex sindaco Luana Angeloni, il comandante della Polizia Municipale Flavio Brunaccioni, il dirigente della Provincia Massimo Sbriscia, il referente dell'Autorità di Bacino Mario Smargiasso, l'ingegnere Alessandro Mancinelli, il dirigente de Comune di Senigallia Gianni Roccato e Libero Principi della Regione Marche. I reati contestati dalla Procura vanno, a vario titolo, dal disastro colposo, all'omicidio plurimo colposo, all'abuso di ufficio e all'omissione di atti d'ufficio.

Durante l'udienza preliminare l'avvocato Monaco, legale del Comandante della Polizia Municipale di Senigallia Flavio Brunaccioni, ha chiesto un incidente probatorio per verificare il nesso di causalità tra le morti avvenute durante l'alluvione e l'alluvione stessa. Una richiesta che però è stata respinta dal giudice che ha accolto l'opposizione avanzata dalla Procura e dalle parti civili che hanno evidenziato come la richieste potesse comunque essere oggetto di istruttoria durante il dibattimento processuale.

Nella discussione la Procura ha ripercorso le ragioni per cui ha chiesto il rinvio a giudizio degli otto indagati parlando di mancata prevezione del Misa e la realizzazione del PercorriMisa, una pista ciclabile che sarebbe stata realizzata con fondi europei destinati invece alla riduzione dei rischi idrogeologici. L'avvocato Corrado Canafoglia, legale di alcune delle parti civili, ha ricordato il momento dell'approvazione del PAI in Consiglio Comunale, quanto una consigliere di minoranza disse che "si preferì con quel piano agevolare il diritto di pochi a costruire a scapito del diritto di tutti alla sicurezza". L'avvocato Canafoglia ha anche sostenuto che alla base dell'alluvione del 2014 ci furono "scelte di pianificazione urbanistica che poi portarono alla deriperimetrazione del PAi e all'assenza di qualsiasi prevenzione nelle aree poi alluvionate". L'avvocato Roberto Paradisi, legale sempre delle parti civili, ha invece ricordato la rimozione dell'ingegnere Vito Macchia che si era opposto alla deriperimetrazione del PAI.

L'udienza è stata rinviata al prossimo 11 dicembre per consentire ai legali degli imputati di poter interloquire. Nella prossima udienza il gup Francesca De Palma dovrebbe anche pronunciarsi sul rinvio a giudizio degli otto indagati.






Questo è un articolo pubblicato il 29-11-2019 alle 09:38 sul giornale del 30 novembre 2019 - 594 letture

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