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Fermo: Giuseppa Del Gatto "erbivendola stanziale"

3' di lettura 29/11/2019 - La zona di Piazzetta di Fermo è come un paese, con esercizi commerciali ancora aperti e un passeggio di gente d'ogni tipo. Dove vecchie botteghe resistono. E ci sono personaggi da raccontare.

In Via Visconti d'Oleggio, che è la gran via che conduce a Porta San Giuliano, a un terzo di strada c'è la signora Peppa, così la chiamano da 84 anni.
In effetti, lei sarebbe Giuseppa Del Gatto. Un tempo poteva essere definita erbivendola stanziale, oggi è fruttivendola, ma sempre con la terra e i suoi prodotti ha a che fare.
La nostra dà una mano al negozio di suo figlio Renzo.
La trovo lì dietro ad un banchetto con su bilancia e registratore di cassa.
Intorno: cassette di mele, arance, clementine, noci, castagne e poi sedani, insalate, finocchi, patate.
Una parte vengono acquistati dal Magazzino ortofrutticolo di Porto San Giorgio, un'altra da agricoltori con campagna lungo il Tenna.
Mi sono incuriosito di lei quel giorno che un amico di tante battaglie politiche su fronti diversi mi ha chiesto come si potesse attribuire alla signora Peppa un premio cittadino.
Perché? «Per l'onestà, la serietà, la dedizione al lavoro», la risposta.
Allora, sono tornato in quella bottega e con Giuseppa ho chiacchierato. Chiacchierato di quando entrò a lavorare con la suocera: la signora Virginia; di quando incollava la frutta e verdura per consegnarla alla Casina delle Rose, ristorante e albergo di lusso negli anni Sessanta.
Di quando si recava, sempre a piedi, a consegnare i prodotti laggiù verso La Carcera.
Peppa mi ha raccontato della fiducia nelle persone. Quella fiducia che corrispondeva ad un libretto nero, con quadratini o righe rosse, dove ciò che veniva acquistato veniva segnato e pagato a fine mese.
«A fine mese quando andava bene», precisa la nostra fruttivendola, «Perché spesso i pagamenti slittavano e qualche volte non arrivavano proprio».
C'era povertà. «E ci si dava una mano», magari anche perdendoci del proprio. Ora, molto è cambiato, «ma non dappertutto. Ci sono famiglie che stentano».
E io sono sicuro che Peppa le aiuti come può. Sulle pareti è appesa un'icona ortodossa che rappresenta la Madonna con il Bambino in braccio.
Non credo sia originale. È comunque bella. Mentre parliamo, arriva un giovane di colore. Acquista mandarini e mele dopo averne chiesto i prezzi e consultato il portafogli.
Il sacchetto biodegradabile dove Peppa ha riposto la frutta è fragilissimo.
Allora lei raccomanda al ragazzo, come fosse suo figlio, di tenerlo da sotto per evitare che si rompa.
Il ragazzo ringrazia ed esce cantando. Sulla parete corta sono esposti anche quaderni e penne.
Forse qualche allievo della sottostante scuola Fracassetti si ferma ancora a comperarli.
Come vanno le cose? «Così così. - risponde Peppa - I supermercati, dove ormai si trova di tutto, hanno portato via i clienti».
Lo dice senza rammarico. La saggezza dei vecchi è grande.
Comprende anche i mutamenti.
Ma forse Peppa non sa che, laddove i supermercati nacquero: gli USA, oggi si torna alle botteghe.
Dovrà vivere un'altra vita per continuare a dare una mano. Ed un premio se lo merita proprio.




Adolfo Leoni


Questo è un articolo pubblicato il 29-11-2019 alle 17:14 sul giornale del 30 novembre 2019 - 278 letture

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