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Comitato Pro Ospedali Pubblici: "Si tronchi la realizzazione di Ospedali Unici provinciali"

sanità| 3' di lettura 07/11/2019 - La tragedia sanitaria e’ ormai cosi espansa che ai malati e, principalmente alle loro famiglie, non resta altro che rivolgersi ai Comitati dei cittadini, organizzatisi in presenza di disinteresse dei Partiti, dei Sindacati pressoche’, di fatto ed in sostanza , allineati alle linee sanitarie Potere Regionale e di Associazioni pseudo difensori dell’utente, ma solo di facciata.

Il nostro Comitato, nato spontaneamente un anno fa, tra tre Comitati Provinciali, oggi abbraccia, tra la indignazione crescente contro il Potere Regionale, tutte le Marche, con ben quindici Comitati aderenti, la sintesi delle segnalazioni e delle esigenze dei quali ha portato a redigere precisi punti cardine(che ne rappresentano un dogma comune) basati sulla NEGAZIONE DEGLI OSPEDALI UNICI PROVINCIALI, SUL MANTENIMENTO E POTENZIAMENTO DEGLI ATTUALI OSPEDALI DI RETE, SULLA RIAPERTURA DEI 13 OSPEDALI CHIUSI(IL CUI GHIGLIOTTINAMENTO DA PARTE DELLA MAGGIORANZA POLITICA REGIONALE PD,UDC,VERSI E SOCIALISTI , HA DATO UNA SPINTA NOTEVOLE ALLA MOBILITA’ PASSIVA MARCHIGIANA, SPECIE AL NORD) e SULLA REALIZZAZIONE DI PUNTI DI SOCCORSO NELLE ZONE PIU’ IMPERVIE DELL’ENTROTERRA, QUELLE TERREMOTATE IN PRIMIS.

Questi punti cardine vengono attualmente proposti a tutti coloro che vogliono incontrare il nostro Comitato Regionale, in primis ai Partiti che si presenteranno alla prossima competizione marchigiana. Gli Ospedali Unici Provinciali come quello che Ceriscioli vuole imporre a Muraglia, quindi sono visti da tutte le componenti delle famiglie, di cui il ns comitato e’ una autentica sintesi, come gironi di un inferno ad imbuto sia nel Pronto Soccorso, che nel ricovero, di cui subiranno conseguenze inenarrabili, non solo gli utenti malati dell’entroterra, miseri ed inermi piccioni viaggiatori, ma anche quelli della costa, come gli abitanti di Pesaro e Fano (citta’ di ben 65.000 abitanti ,il cui Ospedale diventera’ una Stabilimento di..Muraglia) che nelle attese al Pronto Soccorso Unico e file per i ricoveri, saranno trattati esattamente come i derelitti girovaganti del medio/alto entroterra. Attorno a queste unicita’ BARICENTIRICHE di Ospedali girera’, come sta gia’ girando da mesi ed anni, un tourbillon di nomadismo disumano IN TUTTE LE Marche tra visite allungate di anni, di intramoenie ad esoso pagamento, di adarevieni sanitario di sfortunati inermi da Ascoli a Sassocorvaro e viceversa senza guardare in faccia a nessuno,e senza limitazioni di zone o di confini, disabile,anziano, invalido, socialmente disastrato che sia.

IL DRAMMA E’ IN ATTO E SI DECUPLICHERA’ IN TAL MODO DA SUSCITARE, IN REGIONE MARCHE, LA CONSEGUENTE RIBELLIONE POLITICA AL MOMENTO DEL VOTO ALLE ELEZIONI REGIONALI IN PRIMAVERA. Non si capisce come, nel Partito Dominante, il PD, non si comprenda tutto questo, e NON si sterzi di 180 gradi dalla politica capestro(per tale Partito) di Luca Ceriscioli che va avanti come un treno, ben conscio dei danni politici derivanti, ma stranamente cocciuto come un pugile suonato che si attacca disperatamente a dichiarazioni stampa rassicuratrici, quasi sempre nelle mura amiche solo del suo Partito, che tutto va bene, ed a presenze ripetute ad inaugurazioni di murature e imbiancature di muri, a macchinari anche modesti, a riammodernamento ambienti minimi, specie in Strutture ormai ridotte a cronicari, facendole, tra gli allocchi, passare per moderni ospedali che non esistono piu’..

VERAMENTE, CREDETECI, L’ULTIMA CARTA rimasta, per evitare il baratro, E’: 1-RIMESCOLARE LE CARTE, INTERROMPERE DA SUBITO LA REALIZZAZIONE DELL’OSPEDALE UNICO PROVINCIALE DI MURAGLIA DALL’ESOSO COSTO IN PROJECT FINANCING DI 1 MILIARDI DI EURO CHE, insieme agli altri due miliardi di euro degli Ospedali Unici SIMILARI di Spinetoli e Pieve di Macerata, POSSOMO ESSERE, INVECE, DEDICATI PER ASSUMERE MEDICI ED INFERMIERI DI CUI C’E’ IMMENSO BISOGNO E NEL RIAPRIRE GLI OSPEDALI CHIUSI NEL 2015 DA PD,UDC,VERDI E SOCIALISTI, E’: 2- E’: RINVIARE IL NUOVO PIANO SANITARIO REGIONALE SENZA OSPEDALI UNICI, MA CON UNA EQULIBRATA ED UMANA SANITA’ POLICENTRICA, AL NUOVO GOVERNO REGIONALE NATO DOPO LE ELEZIONI DELLA PRIMAVERA 2020.


da Comitato Provinciale Pro Ospedali Pubblici





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 07-11-2019 alle 11:16 sul giornale del 08 novembre 2019 - 538 letture

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