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Ancona: Longhi: ultimo atto da Rettore, la casa del mutilato sarà presto restituita alla città

3' di lettura 31/10/2019 - Tornerà in aula da professore Sauro Longhi dopo l’ultimo mandato da Rettore all’Università Politecnica delle Marche, ma come ultimo atto, grazie alla collaborazione tra Univpm e Alma Mater Studiorum e l’impegno tra Regione ed Asur, vedrà la restituzione alla città di un edificio storico, quello della casa del mutilato.

Sarà finalmente restituito alla città lo storico edificio della casa del mutilato che fu anche sede della Regione. Un tuffo nella memoria e nella storia che porteranno a rivivere qui luoghi nati per i mutilati ed invalidi di guerra e che oggi andranno ad ospitare ospiterà gli uffici dell'asur grazie ad una permuta con la Regione Marche. La volontà, però, sarà quella di portare qui anche la cultura cittadina proiettando questo palazzo a varie prospettive di riuso.

"Bisogna fare delle scommesse, bisogna fare delle scelte, ma con programmi" spiega l'assessore alla cultura Paolo Marasca aprendo l'evento. Mentre il consigliere regionale Gianluca Busilacchi delegato dell'assessore Cesetti ha definito questa iniziativa: “una bella pagina per Ancona e per le Marche”. Di sicuro questo, però, sarà l'ultimo atto nei panni di Rettore dell'Univpm per Sauro Longhi che ieri ha tirato le somme sul suo mandato fatto di positività anche nei momenti difficili e di tanti progetti, forse molti ancora da realizzare.

Presto la "casa del mutilato", rimasto tale fino agli anni 70 è poi rilevato dalla Regione, non sarà più un edificio abbandonato e degradato nel cuore della città dorica perché l'impegno delle due università, quella marchigiana e quella bolognese , permetteranno questo riuso, ma ciò non sarebbe stato possibile senza la testardaggine di Alessandra Maltoni e del comitato capeggiato da Alessandra Mantoni - ha sottolineato il prof.ssor Clini dell'univpm- che di quel palazzo ne ha cuore la storia, così come la memoria.

L’Italia ripudia la guerra per costituzione, l’Italia ora ha l’Europa. Tematiche care al Rettore Longhi che ha spiegato come, fortunatamente, non si abbia più bisogno di edifici per invalidi e mutilati di guerra, ma anzi spazi della memoria, delle fatiche e delle sofferenze di chi ci ha preceduto come il fante che accoglie gli studenti nell'atrio della facoltà di economia.

Parole che in un'altra chiave lo stesso Rettore Francesco Umbertini ha rimarcato adducendo alla nostra società "fast food", quella dai ritmi veloci, fatta di poche fatiche. È in questo tempo che si instaura "l'importanza della memoria".

Una memoria dei tempi passati che neanche Alessandra Maltoni, a capo del Comitato per il riuso della Casa del Mutilato, ha voluto cancellare con la sua grinta forse data dai bei ricordi di bambina, quando ancora la sua mamma ed il suo papà gli raccontavano che quell'edificio apparteneva alla sua storia. Tra i bassorilievi e decorazioni del palazzo c'è infatti l'arengario, balcone ad opera del celebre scultore anconetano Mentore Maltoni. Ed ora presto tutto ciò potrà essere realtà grazie anche all'annuncio dell'assessore Cesetti che si è fatto garante del progetto: "per una permuta avrebbe garantito il passaggio della casa del mutilato all’Asur" ha riferito Busilacchi al pubblico del ridotto e forse, chissà, con tanto di restauro della statua della vittoria alata in marmo di Carrara conservata all'interno del palazzo.






Questo è un articolo pubblicato il 31-10-2019 alle 15:01 sul giornale del 02 novembre 2019 - 508 letture

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