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Arquata del Tronto: recuperato l’antico leone della Chiesa di San Pietro a Borgo

2' di lettura 21/09/2019 - L'opera fu realizzata dallo scultore jesino Massimo Ippoliti, che ha seguito tutte le operazioni di recupero con Soprintendenza e Carabinieri.

Molti cittadini di Arquata avevano sollecitato il recupero del “leone” posto in una parete pericolante della Chiesa di San Pietro e Paolo a Borgo di Arquata. La scultura era stata scelta anche come locandina per un convegno che si era tenuto domenica scorsa a Pretare .

Il “leone” un altorilievo su pietra arenaria risalente al secolo XI era la testimonianza dell’antica chiesa e come memoria venne murato in una parete annessa alla nuova chiesa , parete gravemente compromessa dal sisma.

L’attività di salvataggio della pregevole e storica opera è stata eseguita dallo scultore Jesino Massimo Ippoliti , molto attivo nelle esecuzioni di sculture ma anche abile restauratore a lui si devono molti restauri tra i quali a Jesi quella della “Fontana dei Leoni” e del “Monumento a Pergolesi”.

Lo stesso, intervenuto volontariamente, ha operato sotto la direzione e supervisione dello storico dell’arte Pierluigi Moriconi della Soprintendenza di Ancona .

Al servizio hanno collaborato i Carabinieri del TPC di Ancona e quelli della Stazione di Arquata i quali avevano raccolto molte richieste dai cittadini per salvare il “leone”. L’attività è stata complessa sia per la delicatezza del bene- realizzato in pietra tenera- ma anche per la grave situazione in cui versava la parete. In modo sapiente e delicato il maestro Ippoliti con piccoli colpi di scalpello ha liberato “il leone”.

Grande emozione ha colto tutti i partecipanti all’attività tra i quali anche Don Nazzareno Gaspari parroco di Arquata il quale ha molto insistito affinchè il “leone” fosse salvato. La scultura è stata posizionata presso il centro Agorà di Arquata , distante pochi metri dalla chiesa, luogo ove sarà esposta. Questa scelta fatta dallo storico Moriconi è un ulteriore segno di speranza per la comunità di Arquata che lottando con forza e vigore cerca di ricominciare infatti in questo paese nonostante le gravi ferite e le enormi difficoltà la vita continua .

Il “leone” di Arquata è salvo ha sfidato i secoli e il terremoto. Questa non è una comune pietra è un simbolo che porta in se una enorme carica di forza e fiducia nel futuro anche nella sua nuova collocazione .


   

di Cristina Carnevali
redazione@viverejesi.it







Questo è un articolo pubblicato il 21-09-2019 alle 09:39 sul giornale del 23 settembre 2019 - 208 letture

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