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Urbino: Ca' Lucio, Fabbri (M5S): "I cittadini di Montesoffio non sono più esentati dal pagamento della TARI"

piergiorgio fabbri 2' di lettura 21/09/2019 - La gestione dei rifiuti viene fatta sulla pelle dei cittadini, per la maggior parte colpevolmente distratti. Appena incassato il permesso, scellerato, di riaprire la discarica di Cà Lucio, il sedicente ambientalista Giuseppe Paolini, neo-presidente della nostra Provincia, ha acconsentito all’individuazione di nuovi e più restrittivi criteri per l’esenzione della tassa sui rifiuti (TARI) che i cittadini devono pagare.

Finora, grazie ad una deliberazione provinciale risalente al 2013, i cittadini di Montesoffio erano esentati dal pagamento della TARI, “quantomeno per tutto il periodo di attività della discarica e per quello successivo di gestione post-operativa”, recitava la deliberazione; in forza di tale indicazione il regolamento comunale urbinate nel 2014 aveva stabilito l’esenzione dal pagamento TARI a favore dei cittadini che risiedevano ad una distanza pari a 2 km in linea d’aria dalla discarica stessa.

Appena una decina di giorni fa, unitamente alla delibera che decreta la riapertura della discarica) chiusa dalla sentenza del Consiglio di Stato), la Provincia ha deciso di limitare l’esenzione dal pagamento della tassa ai cittadini che risiedono in un raggio di 400-500 m dalla discarica. La futura esenzione dovrà essere recepita con una modifica da apportare al regolamento comunale urbinate, che temiamo il Sindaco Gambini sarà solerte nel realizzare. L’esenzione sarà applicata ad un numero limitatissimo di abitazioni: considerando che il nucleo abitativo di Montesoffio dista a oltre 1500 metri.

Occorre considerare il fatto che per ottemperare all’accordo di programma stretto tra Comune di Urbino e MarcheMultiservizi, nella discarica verranno conferiti prevalentemente rifiuti speciali (quindi anche di origine industriale), allargando le tipologie di rifiuti allocabili, le aree di conferimento, il carico inquinante contenuto. In questo modo la discarica risulterà più impattante e pericolosa, e non si comprendono, quindi, le ragioni che hanno portato alla riduzione del 75% della distanza di esenzione TARI, che non potendo essere né ambientali né sanitarie, devono per forza essere esclusivamente economiche. Inoltre l’ampliamento della discarica, contro cui il Comitato Cà Lucio composto da alcuni cittadini residenti a Montesoffio, aveva fatto ricorso, si è dimostrato nei fatti non necessario, proprio per il futuro utilizzo della volumetria, resa disponibile per i rifiuti speciali e non urbani.

I cittadini di Montesoffio, sono stati chiamati a sopportare il peso ambientale e sanitario della presenza della discarica per decenni, utilizzata per raccogliere i propri rifiuti e quelli dei Comuni feltreschi, poi gli è stato imposto un ampliamento non necessario, finalizzato a accogliere rifiuti prodotti da industrie e da altri territori, ed infine, con questa nuova svolta, gli stessi cittadini sono chiamati a contribuire anche economicamente all’esistenza della discarica di cui subiscono la presenza: come si suol dire “cornuti e mazziati”, ma nella fattispecie, per ben due volte.


   

da Piergiorgio Fabbri
Consigliere Regionale Movimento 5 Stelle





Questo è un comunicato stampa pubblicato il 21-09-2019 alle 16:38 sul giornale del 21 settembre 2019 - 133 letture

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