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Ancona: rivendicavano l’esclusiva dello spaccio al Piano. Nei guai un’intera famiglia

volante polizia notte 3' di lettura 14/05/2019 - Rivendicavano l’esclusività dello spaccio sulla piazza del Piano San Lazzaro ad Ancona. È così che a finire in manette è stata un’intera famiglia rom: madre, padre e due figli

È così che all’alba di martedì i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, Sezione Criminalità Organizzata, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ancona e diretti dal Capo della Squadra Mobile Carlo Pinto, hanno dato esecuzione a quattro misure cautelari nei confronti di un sodalizio criminale composto un’intera famiglia di etnia rom, stanziali e di origini abruzzesi. A finire nei guai marito, moglie e i loro due figli, tutti pregiudicati per reati contro il patrimonio e lo spaccio di sostanze stupefacenti, responsabili di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di più delitti della sfera patrimoniale, in particolare estorsioni e circonvenzione di incapace finalizzata alla truffa, nonché delitti contro la persona come le lesioni personali gravi ed aggravate, lesioni come conseguenza di altro delitto, delitti contro la fede pubblica come la sostituzione di persona e reati in materia di spaccio di sostanze stupefacenti quali eroina e cocaina.

Oltre ai provvedimenti restrittivi emessi dal ocompetente Giudice per le Indagini Preliminari, Sonia Piermartini, su richiesta della locale Procura della Repubblica, sono in corso anche diverse perquisizioni locali, nei confronti di altrettanti indagati a vario titolo nello stesso procedimento penale che ha riguardato il gruppo sottoposto al vincolo restrittivo. L’attività d’indagine, prendeva avvio dal monitoraggio di alcuni soggetti stanziali ad Ancona, ritenuti pericolosi, i quali si palesavano attraverso l’assunzione di condotte manifestamente arbitrarie, che trovavano quale naturale palcoscenico i luoghi del Piano San Lazzaro da cui prende il nome l’operazione di Polizia Giudiziaria. In particolare Piazza Ugo Bassi e Piazza d’Armi.

Il capofamiglia, A.S. ’69, complice con la sua famiglia (moglie D.R. ’69 e i due figli G. S. ’93 G. S. ’97), non lesinava di ostentare la sua arrogante prepotenza rendendosi protagonista di vili aggressioni nei confronti di alcuni tossicodipendenti nel quartiere del “Piano San Lazzaro”. Lo scopo era quello di ottenere con la corsa l’esclusiva sull’attività di spaccio di sostanze stupefacenti sulla nota piazza anconetana.

La capillare attività investigativa, iniziata nell’autunno del 2018, permetteva di ricostruire la rete di “estorsioni” che l’intero nucleo poneva in essere, nei confronti di tutti coloro che in qualche maniera ricadevano sotto le grinfie del gruppo delinquenziale, il quale con modalità parassitarie, attecchiva senza scrupoli, anche su soggetti appartenenti a fasce deboli, non solo al fine di riscuotere il prezzo dello stupefacente ceduto ma anche per vicende che, sebbene estranee allo spaccio di sostanze stupefacenti, permettevano al sodalizio di arricchirsi illecitamente mediante accensione di finanziamenti i cui pagamenti ricadevano sulle vittime.

Gli esiti dell’attività investigativa hanno determinato un quadro indiziario tale da consentire alla Procura della Repubblica di Ancona di richiedere al Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ancona l’emissione di quattro provvedimenti cautelari nei confronti dell’intera famiglia e dodici perquisizioni locali a carico di altrettanti indagati, coinvolti a vario titolo nella vicenda giudiziaria.






Questo è un articolo pubblicato il 14-05-2019 alle 15:49 sul giornale del 15 maggio 2019 - 784 letture

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