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Lavori sul Misa: entro il 7 gennaio il completamento degli argini per i primi 4 chilometri

2' di lettura 17/10/2018 - Saranno completati entro il 7 gennaio i lavori di rifacimento degli argini del Misa, nei primi quattro chilometri finanziati per un importo di circa 4 milioni di euro. E' quanto emerso mercoledì pomeriggio durante la commissione consiliare, convocata dal presidente Mauro Gregorini, per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori lungo il fiume.

“In questo momento lungo il Misa stanno lavorando 20 mezzi e 40 operai e si sta procedendo con una esatta corrispondenza tra i lavori di demolizione e ricostruzione degli argini, per cui possiamo dormire tranquilli perchè il fiume non è meno sicuro -premette il presidente del Consorzio di Bonifica Claudio Netti- le risorse che stiamo usando sono quelle la cui titolarità spettava a Consorzio di Bonifica e servono per il consolidamento degli argini per quattro mila metri”.

Un importo totale di di 3 milioni e 700 mila euro. Nel dettaglio sono stati completati i lavori di sfalcio mentre i lavori di demolizione e ricostruzione degli argini, nei punti critici, sono al 72% pari ad una lunghezza di circa 1,2 chilometri su un totale di 1,7 chilometri. A metà strada i lavori di realizzazione delle reti anti-intrusione peri a 978 metri sistemati su un totale sempre di 1,7 chilometri. Più indietro i lavori sulla ricopertura arginale, pari al 40% del totale da fare sul primo lotto di circa 1,7 chilometri e ancora tutti da fare i restanti 2,3 chilometri ricadenti nel secondo lotto.

“Ho fortemente voluto questa commissione per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori sul Misa la cui competenza, è sempre bene ribadirlo, è di competenza della Regione -ha detto il sindaco Maurizio Mangialardi- Nel 2014 la Regione aveva stanziato solo140 mila euro per tutti i fiumi delle Marche, oggi ne spendiamo 4 milioni solo per 4 chilometri del Misa. Davanti al giudice lo racconto davvero come sono andate le cose (il riferimento è all'inchiesta sull'alluvione del 2014 ndr) perchè fino al 2014 tutti erano convinti che il fiume non si doveva toccare, e così tra chi non voleva toccarlo e chi non voleva mettere le risorse, il Misa è rimasto per decenni così. Il grande errore è stato il vuoto di interventi che c'è stato dal 1976, data dell'ultima alluvione, al 2011. In questo lasso il fiume è stato volutamente abbandonato. Per la prima volta oggi si è passati dall'emergenza alla prevenzione e sono orgoglioso di essere stato il fautore di questo passaggio”.






Questo è un articolo pubblicato il 17-10-2018 alle 23:40 sul giornale del 18 ottobre 2018 - 386 letture

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