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Calcio: Giorgia Rossi ci svela la sua Italia

3' di lettura 17/10/2018 - La giornalista volto di Mediaset in un'intervista esclusiva: "Mancio valore aggiunto, Cutrone bocca da fuoco".

Simpatia, cultura sportiva, sguardi intensi e grande abilità nel destreggiarsi davanti alle telecamere. Quasi a voler ‘bucare’ lo schermo. Sono questi gli elementi che fanno di Giorgia Rossi una delle giornaliste sportive più apprezzate nel palcoscenico nazionale. Con lei, nella serata di venerdì 12 ottobre in occasione del Festival sportivo di Macerata, abbiamo avuto modo di scambiare due battute e scattare qualche foto. Giorgia Rossi si è mostrata assai disponibile e sorridente, ed è stata premiata per il lavoro straordinario fatto dalla cabina di regia di Mediaset nei recenti mondiali di Russia 2018. “Probabilmente ancora non realizziamo ciò che siamo riusciti a fare – ha commentato la giornalista sportiva di Mediaset, in dolce compagnia del collega Alessio Conti – In giro le persone mi fermano, mi chiedono foto e selfie e mi ripetono quasi stupiti che io e tutta la redazione di Sport Mediaset siamo riusciti a fare cose straordinarie durante l’estate appena conclusa. Ciò non può che riempirmi di orgoglio e di sensazioni positive che mi danno nuovi stimoli per poter provare a fare altrettanto in altri ambiti, inevitabilmente quelli sportivi”.

Nata a Roma il 5 giugno 1987, Giorgia Rossi è una giornalista professionista. A differenza delle sue colleghe Monica Bertini ed Eleonora Boi, che hanno fatto la gavetta sull’emittente Sport Italia, Giorgia Rossi ha lavorato prima per Sky e dal 2013 per Mediaset, prima inviata di “Tiki Taka”, poi co-conduttrice Champions e Serie A. Ha condotto “Mondiali 2018” ed è stata ospite fissa del programma “Balalaika” sempre durante i Mondiali di Russia. Ora è conduttrice del TG SportMediaset su Italia 1 e di “Pressing” su Canale 5.

A lei abbiamo chiesto in esclusiva un giudizio sulla nazionale e sull’attuale tecnico jesino Roberto Mancini: “Mancini è l’uomo giusto per questa Italia. A mio avviso dovrà puntare molto sugli uomini più che sui giocatori, nel senso che nel calcio odierno si vince grazie al carattere, alla leadership, alla personalità. All’Italia di Mancini, per ritrovare verve ed entusiasmo, serve questo. Servono uomini veri prima che semplici calciatori”. A proposito di carattere, il nostro caro e stimato Roberto talvolta, nel corso della sua carriera, ha preso di mira qualche giornalista: “Sono sincera, è capitato negli anni che il vostro Mancio abbia esagerato con qualche giornalista e collega – sostiene Giorgia Rossi Poi però si è pentito, e lo ha fatto in fretta, rendendosi conto dei suoi errori. In ogni modo credo che il vostro amico jesino abbia grandi potenzialità e potrà rivelarsi un valore aggiunto della nostra nazionale”. Giorgia Rossi, dopo aver etichettato Francesco Totti come ‘artista allo stato puro’, svela la sua Italia titolare: “Bonucci e Chiellini tutta la vita. In porta direi Perin. In centrocampo l’elemento più carismatico probabilmente resta ancora De Rossi. Supermario Balotelli? No, non lo posso mettere. In campo va Cutrone, un’autentica bocca da fuoco. Il suo profilo è in linea con quanto detto in precedenza. E poi Patrick è molto giovane e ha tutto il tempo per crescere e confermarsi goleador ad alti livelli. Alla nazionale italiana servono uomini prima che calciatori e Cutrone incarna al meglio questo spirito combattivo. Mi ricorda un po’ Superpippo Inzaghi”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il responsabile del marketing digitale dell’Inter Roberto Monzani. L’ex volto noto di Inter Channel ci ha risposto così alla nostra domanda su Roberto Mancini: “Il Mancio a mio avviso è un grande. Una straordinaria persona e un grande allenatore, dotato di qualità e carisma. L’ho sempre apprezzato, prima e dopo delle sue esperienze all’Inter. E’ l’uomo giusto, potrà fare molto bene con la nostra nazionale. In bocca al lupo a lui e a tutto il suo staff azzurro”.






Questo è un articolo pubblicato il 17-10-2018 alle 22:06 sul giornale del 18 ottobre 2018 - 314 letture

In questo articolo si parla di sport, articolo, daniele bartocci

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