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Avevano massacrato un connazionale, arrestati tre albanesi a Fano. Un poliziotto è finito al pronto soccorso

polizia 113 2' di lettura 30/03/2018 - Un uomo in fin di vita, fuori da un bar di Punta Marina Terme, dalle parti di Ravenna. Se ne stava lì a terra, in un bagno di sangue. A ridurlo così a suon di coltellate all’addome, circa due mesi fa, erano stati tre albanesi – suoi connazionali -, un uomo e una donna. Ora il trio è stato arrestato in due tempi grazie a un’operazione congiunta tra polizia di Stato e carabinieri. Per prenderli c’è voluta anche una colluttazione. Uno degli agenti è finito al pronto soccorso.

È il risultato di una lunga indagine. Dopo aver ridotto in quello stato il 57enne albanese, i tre avevano fatto perdere le loro tracce. Ma i carabinieri del comando provinciale di Ravenna, in sinergia con i carabinieri e la polizia del commissariato di Fano, sono riusciti a fermare definitivamente il trio. Il primo step, compiuto proprio dai militari ravennati, è stato quello di allertare i colleghi fanesi segnalando la presenza dei tre sul nostro territorio. Poi, martedì scorso, sono stati “sorpresi” a Calcinelli. Due sono subito stati catturati, mentre il terzo è riuscito a scappare.

Ma la fuga di Emilian Bici, 39enne, non è durata più di tanto. L’uomo, già noto per alcuni furti in appartamento eseguiti proprio nella Città della Fortuna, è stato avvistato durante la mattinata di giovedì 30 in via Mameli, dalle parti dello studio medico Gamma. Probabilmente si voleva nascondere a casa di una parente. Una volta salito su una Fiat Panda rubata, è stato pedinato e poi braccato lungo la strada pergolese, nei pressi di San Michele al Fiume.

Niente resa, niente manette istantanee. Bici ha abbandonato la vettura e ha tentato di scappare ancora, ma è poi stato bloccato da un poliziotto che lo stava inseguendo. Fine della corsa, ma non della vicenda. L’albanese ha infatti dato inizio a una colluttazione con l’agente, che ne è uscito con cinque giorni di prognosi. Per arrestarlo c’è voluto l’intervento dei carabinieri e di altri poliziotti. La posizione del 39enne si è dunque aggravata. Oltre che per il tentato omicidio di gennaio, dovrà rispondere per resistenza e lesioni e pubblico ufficiale, per guida senza patente e, in aggiunta, per irregolarità sul territorio: era stato espulso cinque anni fa. Non si sarebbe dovuto nemmeno trovare in Italia.






Questo è un articolo pubblicato il 30-03-2018 alle 17:06 sul giornale del 31 marzo 2018 - 544 letture

In questo articolo si parla di cronaca, polizia, fano, carabinieri, redazione, ravenna, articolo, Simone Celli

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