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Malasanità: la morte della 78enne a Mi manda Rai 3. Il nipote: "Chiese un gelato prima di morire"

2' di lettura 25/05/2017 - È finita su Rai3 la triste vicenda di malasanità di una 78enne senigalliese morta il 27 dicembre 2008, dopo un lungo calvario medico.

Ospite della trasmissione Mi manda Rai3, giovedì mattina, la figlia Delia, e l’avvocato della famiglia, Roberto Paradisi che segue la causa insieme all'avvocato Genny Giuliani. Attraverso alcuni filmati e con le parole degli ospiti in studio è stata ripercorsa la vicenda di malasanità.

Tutto ha avuto inizio il 7 agosto 2008 quando la donna, che godeva di ottima salute, si era recata al pronto soccorso dell'ospedale di Senigallia dove i medici non si accorsero dell'ascesso che l'anziana aveva in corso e le avevano diagnosticato una infezione alle vie urinarie. La donna viene quindi rimandata a casa ma l'11 agosto la situazione precipita, all'anziana in ospedale viene diagnosticata una meningite batterica e così viene trasferita all'ospedale di Macerata. È qui che i medici si accorgono che in realtà si tratta di un ascesso mascellare andato in infezione. La donna viene salvata ma rimane tetraplegica e così viene ricoverata nella Rsa di Ostra Vetere.

Il 29 novembre l'anziana doveva rientrare a casa e viene trasportata in ambulanza all'ospedale di Senigallia per una risonanza magnetica con la quale verificare la situazione medica. Dal nosocomio ne usce però con un grave trauma cranico e la frattura di una costola con l'aggiunta di un versamento. Dopo una lunga agonia la donna è morta il 27 dicembre.

Per l’avvocato Paradisi e per la famiglia non ci sono dubbi: la donna è caduta o in ambulanza o dal lettino della risonanza magnetica come affermato dalla perizia Ctu disposta dal giudice e come riferisce la caposala della Rsa di Ostra Vetere. La cartella clinica però è omissiva su questo punto. “L’infermiera racconta quanto sarebbe accaduto – afferma Paradisi - e risulta che la donna con certezza è caduta mentre era in custodia dell’Asur Marche. Il comportamento dell’Asur è scorretto. C’è da dire che i medici lavorano sotto organico e si può sbagliare, ma c’è un documento chiaro e l’Asur querela di falso per il documento prodotto da essa stessa, cioè il diario assistenziale in cui è scritto che la signora è caduta dal lettino della risonanza magnetica.”

Nessuno dell’Asur era presente giovedì mattina in studio, ma è emerso che il processo è stato interrotto ed ora si sta celebrando un lunghissimo processo incidentale per appurare cosa sia realmente accaduto.

Commuovente il racconto del nipote e di alcuni colleghi che con la donna aveva avevano lavorato. E se il nipote la ricorda come una persona tranquilla, ma anche molto forte per aver affrontato un serie di difficoltà dopo il suo arrivo in Italia dall’Agentina, il ricordo più bello è quello del gelato al limone chiesto dalla nonna proprio la sera prima di morire.








Questo è un articolo pubblicato il 25-05-2017 alle 14:13 sul giornale del 26 maggio 2017 - 1918 letture

In questo articolo si parla di attualità, vivere senigallia, redazione, Sara Santini, articolo

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