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Aggredito con la figlia in auto due mesi fa, la polizia inchioda l'aggressore, che a sua volta denuncia l'altro

polizia 1' di lettura 16/05/2017 - La polizia ha condotto una brillante operazione che ha portato ad identificare e denunciare l'uomo che due mesi fa, aveva aggredito il conducente di un'auto e assalito anche la figlia, che tentava di difenderlo. Alla base dell'aggressione un diverbio nato tra gli automobilisti.

Il fatto risale al 14 marzo scorso, in via Setificio: prima il diverbio, poi l'aggressione. Infatti un uomo che era in auto con la figlia è stato colpito da un pugno dall'altro conducente dell'auto con cui si era acceso il diverbio. Costui, dopo essere sceso dall'auto, aveva infatti raggiunto l'altro e gli aveva sferrato un pugno facendolo cadere a terra. Nel frattempo la figlia dell'uomo aggredito era scesa per aiutare il padre, ed è stata trascinata dall'aggressore mentre tentava di fermare l'auto che stava scappando dopo il colpo. L'uomo colpito al volto è stato poi trasportato in ospedale dove gli sono stati diagnosticati 10 giorni di prognosi.

Sul fatto, nè il padre nè la figlia erano riusciti ad annotare la targa dell'auto su cui viaggiava l'aggressore che era scappato a tutta velocità. Gli agenti del Commissariato intervenuti sul posto hanno annotato soltanto di una station wagon di colore scuro.

Grazie ad una intensa attività investigativa sono comunque riusciti ad individuare l'autore dell'aggressione: si tratta di un tunisino di 50 anni residente a Jesi, che sentito in merito all'accaduto ha rovesciato la versione data dall'altro e dalla figlia, dicendo di essere stato lui la vittima dell'aggressione. Ha anzi proposto una controquerela.

L'uomo, in attesa di ulteriori risvolti giudiziari, è stato denunciato in stato di libertà per lesioni personali causate da futili motivi.


   

di Cristina Carnevali
redazione@viverejesi.it





Questo è un articolo pubblicato il 16-05-2017 alle 10:50 sul giornale del 17 maggio 2017 - 1156 letture

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