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Da Sanremo Giovani al Teatro Persiani: il live di Maldestro che insegna a sorridere alla vita

5' di lettura 10/05/2017 - Giovedì 11 maggio al Teatro Persiani di Recanati, prosegue "I muri di Berlino" tour di Maldestro, il giovane cantautore che ha spiccato il volo a Sanremo. Ecco la nostra intervista.

Maldestro è un cantautore particolare, uno che già all’età di nove anni comincia a studiare pianoforte. Una formazione importantissima che a sedici anni incontra il teatro e da quel momento decide di dedicarsi completamente alla recitazione, alla regia ed alla drammaturgia. Scrive oltre quindici opere e vince giovanissimo il premio Sipario (2 volte per miglior testo) e il premio Schegge di Teatro per la migliore regia e il miglior testo. In questo periodo la musica non lo ha però mai abbandonato e a ventotto anni avverte l’esigenza e la voglia di pubblicare alcune canzoni tra le quali "Sopra al tetto del comune" e "Dimmi come ti posso amare", brani che gli faranno vincere tra il 2013 e il 2014 numerosi premi (Ciampi, De André, SIAE, AFI, Palco Libero e Musicultura) e che saranno poi contenuti nel suo primo album "Non trovo le parole", pubblicato il 14 aprile 2015 e con il quale è arrivato secondo alla Targa Tenco come miglior album d'esordio. Maldestro è stato inoltre inserito nell'album del Club Tenco dedicato a De André di prossima uscita. A febbraio 2017 si classifica secondo nella sezione nuove proposte del Festival di Sanremo vincendo però numerosi premi tra i quali il premio della critica "Mia Martini".

Trent'anni anni, originario di Napoli, ha fatto della sbadataggine il suo tratto identificativo, ci abbiamo fatto due chiacchiere partendo proprio dal suo nome d'arte e ci siamo trovati di fronte ad un'artista complesso, divertito e profondo, competente e coraggioso nei confronti della propria carriera. Porta in tour, il suo album: "I MURI DI BERLINO" un viaggio nelle sfumature dei sentimenti umani. Dalle convivenze ai treni sbagliati, dalle paure alle speranze profonde. Poter sperare, di intravedere un futuro migliore, attraverso piccole crepe, che per rabbia o per amore, riusciamo a creare, disegnare, sui muri che tiriamo su dentro di noi:

Allora come può un “Maldestro” arrivare fino a Sanremo?
È come ci arriva? Con la macchina! Lo prendono e lo portano con la macchina! No vabbè la risposta seria è un’altra: ci si arriva con la voglia di fare, di costruire e di raccontare le proprie storie a più persone

Immagino avrai avuto altre canzoni da portare a Sanremo, perché hai scelto proprio “canzone per Federica”?
In realtà quando abbiamo pensato di andare a Sanremo avevamo due canzoni papabili ma è stata scelta quella perché credevo fosse quella che più mi rappresentasse e abbiamo avuto ragione.

Se riesci, descrivi in 3 parole il tuo album "I muri di Berlino"
Con tre parole..? Tenero, chiaro e pulsante

Ho letto che nasci attore, quanto la tua formazione teatrale influisce sul tuo mondo musicale?
Nasco attore si, il teatro è la mia vita, ho fatto quasi 10 anni di teatro prima commedia poi drammaturgia. Poi ho fatto teatro sia come attore che come autore e questo ha influito ed inlfluisce senza dubbio sulla mia carriera musicale.

E' innegabile il contrasto fra i temi trattati nei tuoi testi, che sono a volte anche molto forti e lo stile musicale leggero, pensi che questa si possa definire quasi una caratteristica partenopea? Il modo di affrontare la vita tipicamente napoletano con leggerezza?
Ma 'sto fatto che a Napoli siamo tutti allegri è un luogo comune, io vengo da una scuola che è quella Troisiana, Troisi era uno che ha cercato sempre nella sua carriera con la sua poesia, la sua mimica la sua comicità, la sua filosofa di abbattere ogni luogo comune e disse una cosa molto importante che per me è proprio un faro nella vita, disse: “se vuoi dire una cosa seria fagli fare una bella risata”, quindi a volte certi temi è bene trattarli con più leggerezza pur restando fermi nella serietà di quello che stai dicendo. In questo modo arrivi anche a più persone perché comunque dici una cosa importante ma la dici in una maniera che può sembrare leggera e quindi scivola meglio. Poi ovviamente ci sono alcuni temi che vanno raccontati in un modo per cui devi usare anche la violenza perché non basta solo la tenerezza.

Ad oggi sono passati diversi mesi da Sanremo, come ti senti e cosa ti aspetti dal tour che stai facendo?
Ho iniziato il tour il 12 aprile da Roma, poi ho fatto Milano, Bologna, Napoli. Insomma è stato bello perché vedere tanti teatri pieni è qualcosa che ti riempe di gioia perché capisci di aver seminato bene e mi aspetto ancora questo. Sanremo non è altro che una vetrina di una settimana, quello che conta è il dopo continuare a costruire.

A prescindere da quelli che sono stati tutti i grandi cantautori che ti hanno ispirato, cosa ascolta Maldestro quando non è lui che compone?
Mi è piaciuto molto l'ultimo album di Brunori SAS, poi mi piace Nut che è un cantautore napoletano poco conosciuto, poi non lo so cosa ascolto.. (ride)

Restiamo con il dubbio e non ci resta che lasciar parlare la sua musica domani alle 21:00 al Teatro Persiani di Recanati.








Questo è un articolo pubblicato il 10-05-2017 alle 18:53 sul giornale del 11 maggio 2017 - 780 letture

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