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Basket: Anche stavolta la Termoforgia sfiora la vittoria, supplementare amaro

4' di lettura 26/03/2017 - La Termoforgia cade ancora una volta all’Ubi Bpa Sport Center e, per la seconda volta consecutiva, dopo un tempo supplementare.

Era la partita che poteva chiudere il discorso salvezza, anche se non definitivamente, perché avrebbe messo fuori causa Forlì e avrebbe scavato un promettente +6 dalla zona play-out che, a quattro turni dalla fine, sarebbe stato una importante ipoteca.

«Sono rammaricato, perché i numeri della partita sono quelli che volevamo – ha dichiarato coach Cagnazzo a fine partita – venivamo da una settimana in cui avevamo lavorato duro. Proveremo a fare ancora qualcosa di più.»

C’è però una considerazione importante: il Forlì di oggi è una squadra che meriterebbe ben altro campionato, viste le potenzialità del suo roster, che potrebbe perfino arrivare a vincere le restanti partite, senza far gridare allo scandalo e avrà nelle mani due match salvezza proprio nei due turni conclusivi, contro Imola e Chieti, che potrebbero essere d’aiuto alla stessa Termoforgia.

Di fronte a 2.879 spettatori, un terzo dei quali di marca forlivese, la squadra di Cagnazzo, ha messo sul parquet energia e voglia di vincere.

Forlì l’ha messa subito sul piano fisico, con Davis e Bowers perennemente raddoppiati: è vero che la squadra di Valli nei primi due quarti ha esaurito il bonus molto presto (a 6’35” nel primo e 7’03” nel secondo), ma i direttori di gara hanno chiuso gli occhi in più di una occasione, permettendo questo gioco duro.

Nel primo quarto subito spettacolo e incertezza e soprattutto punteggio quasi sempre equilibrato: finisce 23-22 con già 6 errori dalla lunetta.

Nel secondo quarto Valli spedisce in campo Pierich, che lo ripaga con ben 10 punti (3/5 da 3), poi però lo deve richiamare in panchina per non meglio precisati problemi fisici e non scenderà più in campo.

Al riposo lungo Forlì conduce di 1, 41-40; le prime prove di fuga valgono il +7 (35-28 a 4’21”), poi 5 punti consecutivi di Benevelli e un canestro di Davis riportano il match in equilibrio e la Termoforgia, dopo la schiacciata di Davis a 50”, torna momentaneamente in vantaggio.

L’inizio di terzo quarto è sofferto, un parziale di 8-2 porta di nuovo Forlì sul +7, sono 10 punti di Maganza, per il quale si aprono spazi a centro area, sui raddoppi difensivi a bloccare Bowers o Davis, a rimettere la Termoforgia in carreggiata.

Si va all’ultimo riposo con Forlì in vantaggio, 57-56.

La Termoforgia è una squadra che non si arrende mai e riesce a giocarsela fino in fondo.

Le cose si mettono male quando Adegboye porta Forlì sul +4 a 29” dalla sirena, risponde subito Janelidze a 12”, poi, sulla ripartenza della squadra ospite, il georgiano commette fallo per fermare il cronometro e mandare in lunetta Johnson, che mette a segno solo il secondo tentativo.

Con 11” a disposizione, la Termoforgia, grazie a una tripla telecomandata di Davis, riesce a guadagnare il supplementare.

La squadra di Cagnazzo si affaccia ai secondi finali dell’overtime con il minimo vantaggio; la tripla di Bowers, a 34” vale l’87-86.

Nel frattempo però Jesi ha perduto Maganza e Davis per raggiunto limite di falli.

Forlì potrebbe chiuderla dalla lunetta con Rotondo a 4”, ma ne fallisce uno e l’ultimo tiro di Benevelli, potrebbe addirittura regalare la vittoria alla Termoforga, ma si stampa sul ferro e sul ferro si spengono le speranze jesine di chiudere il discorso salvezza.

C’è poi un secondo match, quello che non vorremmo raccontare, ma che siamo obbligati a raccontare, quello che si è giocato a senso unico sugli spalti, con il pubblico ospite a fischiare la squadra di casa, sin dal suo ingresso in campo: si è beccato la sua dose di fischi perfino Bowers, al momento della premiazione come miglior giocatore della A/2 nello scorso mese di febbraio.

La partita degli ululati sistematici a Davis, da parte di una minoranza di tifosi ospiti (per molto meno qualche anno fa Jesi fu accusata di razzismo da Ezugwu e ne parlò perfino la Gazzetta dello Sport), dei cori gridati con disprezzo allo speaker jesino “devi morire” e ai marchigiani “pezzi di m.”

E poi altre cose, ma la chiudiamo qui.

Con la speranza e l’augurio che Forlì si guadagni la salvezza solo sul campo e non sugli spalti, questa squadra è forte di suo, può bastare.

Però sapete coma andrà a finire?

La Termoforgia si prenderà la solita multa sproporzionata, rispetto al comportamento, solitamente tranquillo, del suo pubblico, ma questa è un’altra storia, una storia che si ripete da troppo tempo.

Provare per credere.

TERMOFORGIA JESI – UNIEURO FORLI’ 87-89 dopo 1t.s. (23-22; 17-19; 16-16; 24-23; 7-9)

Termoforgia: Battisti, Maganza 18, Bowers 9, Davis 33, Benevelli 14, Alessandri 2,  Scali ne, Moretti, Janelidze 11, Picarelli. All.: Cagnazzo.

Unieuro: Adegboye 12, Castelli 12, Amoroso 14, Bonacini 1, Johnson 21, Rotondo 8, Paolin 6, Ferri 5, Del Zozzo ne, Thiam ne, Ravaioli ne, Pieric 10. All.: Valli.

Arbitri: Beneduce, Scrima, Del Greco

Spettatori: 2.879






Questo è un articolo pubblicato il 26-03-2017 alle 22:02 sul giornale del 27 marzo 2017 - 670 letture

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