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Ancona: "Sono la madre di Che Guevara", "mio figlio sta arrivando". Donna trasportata a Torrette

Polizia generico 2' di lettura 16/10/2016 - Sono la madre di "Che Guevara","mio figlio sta arrivando". I poliziotti la calmano assecondandola per poi essere trasportata a Torrette. L'episodio tra via Torresi e Piazza Ugo bassi.

E' stato da subito chiaro che si trattasse di una donna con problemi psichici la donna che dichiarava agli agenti delle Volanti di essere la madre del Che, noto autore della rivoluzione cubana e leader della "guerrilla". E' inaffti quando un equipaggio procedeva al controllo, tra Via Torresi e Pizza Ugo Bassi, ed invitando la donna a mostrare i propri documenti d’identità e a fornire le proprie generalità che la situazione diveniva seria: “Sono la madre di Che Guevara: non ho bisogno di documenti".

Il lungo colloquio tra la donna e gli agenti non riusciva a riportarla alla calma. Dall'infastidire i passanti era passata ad un atteggiamento sempre più aggressivo con segnali inequivocabili di problemi psicologici. All’arrivo del personale medico del 118 la donna, in un crescendo di improperi, incominciava ad urlare oltremodo inveendo contro i poliziotti ricordando loro che “suo figlio, El Che” stava per arrivare e avrebbe redarguito la Polizia che non l’aveva riconosciuta.

In quel momento gli agenti della Squadra Volanti hanno pensato bene di calmare la donna assecondando le sue fantasie e mentre gridava uno dei poliziotti la chiamava ad alta voce con il vero nome della madre del rivoluzionario cubano: “Signora Celia De La Serna, si calmi!” Così, improvvisamente la donna si fermava e assumendo una postura altezzosa e regale incominciava a sorridere dicendo che finalmente l’avevano riconosciuta. Di fronte ai sanitari che la invitavano a salire sull’autombulanza, la donna scansava gentilmente tutti e simulando di alzare delle ampie gonne, che in realtà non indossava, saliva i gradini ringraziando i poliziotti per averla aiutata. La donna riportata alla calma seguiva i sanitari al pronto soccorso del locale nosocomio dove riceveva le prime cure.






Questo è un articolo pubblicato il 16-10-2016 alle 11:30 sul giornale del 17 ottobre 2016 - 6296 letture

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