Maggi (M5S): 'Dopo Casaleggio il Movimento rimane orfano anche di Dario Fo'

Un uomo che ha portato la sua libertà di mente e di cuore sui palcoscenici e sulle piazze di tutta Europa come attore di inarrivabile talento in un mestiere che lui definiva il più straordinario del mondo. La sua bravura in questo mestiere straordinario lo aveva portato nel 1962, assieme alla moglie Franca Rame, alla conduzione di “Canzonissima”, lo show del sabato sera abbinato alla “Lotteria di Capodanno” quando c'erano solo i due canali del monopolio Rai. Dopo sette puntate Fo e la moglie, fregandosene dei vantaggi che la trasmissione più popolare d'Italia avrebbe dato loro, se ne andarono per non sottoporre alla censura preventiva i testi delle loro trasmissioni. La Rai democristiana di Bernabei se la legò al dito e i due attori furono confinati fuori da ogni programma televisivo per 15 anni. La storia poi si ripeterà con Beppe Grillo epurato dalla tv da Craxi. Ma Dario Fo non si ferma e fa crescere la sua fama nei teatri e nelle piazza.
Negli anni settanta sono andato ad ascoltarlo nel suo “Mistero buffo” ad Ancona in piazza del Papa. Non si pagava il biglietto e le offerte libere erano devolute non mi ricordo più a chi. Nel 97 si prende la rivincita su tutti quando gli viene assegnato il premio Nobel per la letteratura. “Se mi dovesse capitare qualcosa – diceva negli anni recenti – dite che ho fatto di tutto per campare”. Ora che gli è capitato di andarsene a noi resta il suo impegno, il suo insegnamento morale, il suo sorriso e l'appello accorato fatto agli attivisti del Movimento: “Fatelo voi per favore, fatelo voi. Ribaltate tutto per favore!”

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 13-10-2016 alle 19:25 sul giornale del 14 ottobre 2016 - 681 letture
In questo articolo si parla di politica, Movimento 5 Stelle, M5S
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